Una cosa è sicura: gli allenatori andrebbero rispettati di più. Siamo a 10 giorni abbondanti dall’inizio del campionato e ci sono tanti cantieri che farebbero invidia alla Salerno-Reggio Calabria di una volta. Certo, bisogna intuire che non ci sono i soldi di una volta e bla-bla di questo tipo che non ti portano da alcuna parte. La verità è che Conte era abituato a fare il manager e ora deve aspettare che qualcuno presenti una cifra decente per Osimhen. Chi deve presentare una cifra decente sa che il Napoli la vorrebbe molto più che decente e allora è facile prenderlo per la gola. Della serie: tu hai messo quella clausola assurda e potevi pensaci prima, lo scorso inverno, per non incasinarti la vita. Victor a Parigi ci andrebbe perché, rispetto a Londra e al Chelsea, guadagnerebbe di più: poi dicono che conti l’appeal del campionato e balle varie. Certo, ma non quanto il conto in banca. Il Chelsea mai è stato in corsa, infatti ha chiuso per Omorodion. Se volesse davvero affogare nel danaro, Osimhen avrebbe già accettato i soldoni dall’Arabia ma non gli piace quel tipo di calcio. Insomma, decidi che stiamo facendo Capodanno… Nel frattempo Lukaku si allena da solo per raggiungere presto suo papà, come diciamo da settimane. Ma ragazzi siamo seri, il campionato avrà inizio tra dieci giorni e qui stiamo raccontando ancora barzellette? Cercate di fare in fretta e giustificate, voi dirigenti che vi ritenete i migliori del mondo, il bonifico che arriva – ottimo e abbondante – alla fine di ogni mese. Altrimenti, così siamo bravi tutti.
La Juve è pronta a scattare. Dopo le uscite di Soulé e Huijsen ha rimediato un altro tesoretto dalle cessioni di Nicolussi Caviglia al Verona e di Barbieri alla Cremonese. Adesso bisogna stringere: le priorità restano due (Todibo e Koopmeiners), proprio per incassare il doppio colpo Thiago Motta ha dato il via libera a qualche partenza (sopratutto quella di Soulé) che avrebbe evitato. Certo, il grave infortunio a Scamacca ha portato l’Atalanta a maturare altri pensieri in queste ore. Poi serviranno almeno due esterni, se non tre nella speranza che il terzo possa all’occorrenza giocare da prima punta: Adeyemi si è raffreddato da giorni e non c’era necessità di riscaldare quella pista anche nelle ultime ore, ci ha pensato lui a mettere la parola fine o quasi; Nico Gonzalez piace molto (notizia svelata lunedì, senza contropartite che la Fiorentina non gradisce) con l’Atalanta interessata ma ora immersa in altri pensieri; Galeno e Francisco Conceicao restano in quota. Magari gli esterni arriveranno dopo le priorità, ma arriveranno.
Federico Chiesa è un bravo ragazzo, ma guadagna una tombola (5 milioni a stagione) e non ha giustificato l’investimento fatto in tempi non sospetti per portarlo alla Juventus. Quando spendi circa 60 milioni e gli dai tutti quei soldi di stipendio, come minimo ti aspetti che faccia la differenza con 13-15 gol e 10 assist a stagione. Certo, nessuno può dimenticare il grave infortunio e i contrattempi vari che hanno minato il suo rendimento. Ma non è che prima quei 60 milioni siano stati giustificati, anzi. Adesso che manca poco alla scadenza non si può pensare di chiedere 30 milioni, neanche 25 e probabilmente neanche 20. Bisogna confidare che arrivi una proposta di gradimento, che Chiesa entri in uno scambio, che non decida di andarsene a zero ascoltando le sirene in servizio permanente effettivo. Marotta compreso. Non possiamo escluderlo. Lo scambio con Frattesi non sta in cielo e neanche in terra, l’Inter valuta il suo centrocampista 60 milioni e non risolverebbe un problema a una diretta concorrente. Anche perché Frattesi, da sempre considerato incedibile malgrado il suo legittimo desiderio di giocare di più, andrebbe poi sostituito. Quindi, non è aria. Lo scambio con il Napoli (Chiesa da Conte, Raspadori da Motta) sarebbe quello più logico, chiaramente con conguaglio a favore di De Laurentiis. La Roma? Lo aveva cercato e l’operazione sarebbe andata in porto soltanto se lui avesse detto sì. La stessa Roma che un altro regalino (leggi esterno sinistro offensivo) vorrebbe farselo, dipende dalle condizioni e la ricerca può continuare con calma altrove. Ma bisogna soprattutto vedere e capire cosa frullerà per la testa di Federico che, sulla carta, non potrebbe permettersi di restare un anno fermo. Sarebbe molto più deleterio di un mega ingaggio a zero, proprio perché è reduce da un momento difficile con lunghi parcheggi in infermeria. Ma le scelte sono le sue e in ogni caso andranno rispettate.
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