Calcio

ESCLUSIVA SI Capozucca: “Ternana? L’anno più bello, retrocessione immeritata. Thiago Motta idee chiare, Gasp fra i top d’Europa”

Il dirigente Stefano Capozucca, l’anno scorso alla Ternana – ed in passato ds di Genoa, Livorno, Cagliari e Frosinone fra le altre – è intervenuto in esclusiva a SPORTITALIA per parlare di alcune tematiche legate all’attualità del calcio italiano e di alcuni allenatori che ha incrociato nel corso della sua lunga carriera.

Che lotta Scudetto si aspetta il prossimo anno?

“Sicuramente ci sarà della lotta, anche se l’Inter parte sempre in prima posizione: è una squadra forte e consolidata. Poi c’è la Juve che sta cercando di tornare quella di sempre, quella da vertici della classifica. Non siamo abituati in Italia a vedere una Juve non protagonista in campionato, quindi mi aspetto una squadra diversa a livello di risultati, anche se poi l’anno scorso ha alzato una Coppa Italia. La Juve d’altronde è sempre abituata a vincere qualcosa”.

Le piace come sta cercando di colmare il gap con l’Inter Giuntoli sul mercato?

“Giuntoli è una persona che conosco bene, è un amico, penso stia lavorando bene, con conoscenze ed idee. Ha preso un allenatore che conosco altrettanto bene avendolo avuto sia come allenatore che soprattutto come giocatore”.

Conoscendo Motta, cosa la convince che farà bene a Torino?

“È una persona con grande carisma e grande personalità e sicuramente farà bene questa coppia. Ha una mentalità vincente, è un ragazzo che ha le idee chiare, questo da sempre, anche da giocatore. Ci ha trasformato quando arrivò a Genova, e sì che arrivava da un periodo difficile, da infortuni abbastanza gravi. E’ venuto insieme a Milito facendoci arrivare quarti quell’anno, poi solo per la differenza reti non disputammo la Champions League. Diede carattere a tutta la squadra, grande personalità. E ha mantenuto questa capacità da allenatore. A Bologna ha fatto un capolavoro, ma già allo Spezia aveva fatto bene”.

A proposito di quel Genoa, l’allenatore di quella squadra è un allenatore che lei stima molto, che è Gasperini. Nonostante debba fare i conti con il drammatico stop di Scamacca, si aspetta ancora grandi cose il prossimo anno?

“Lui non è un amico, ma un fratello per me. L’ho avuto tanti anni e per me è uno degli allenatori top in Europa. Ha trasformato l’Atalanta che era abituata a fare i saliscendi dalla Serie A alla Serie B. In 8 anni a Bergamo l’ha portata in Europa e poi addirittura a vincere in Europa. Ha lanciato tanti giovani importanti, sono sempre tutti migliorati con lui e non si sente appagato, ha sempre voglia di migliorarsi, sia a livello personale che di squadra. Da lui mi aspetto ancora molto proprio per questo motivo”.

Le fa piacere vedere Baroni alla Lazio, anche se avrà un compito difficile nel far voltare pagina ai biancocelesti?

“Sono felice per lui, sì, perché è un ragazzo di un’umiltà straordinaria. L’ho avuto a Frosinone si è un ragazzo splendido con un animo straordinario. Quest’anno ha fatto un capolavoro perché ha iniziato con una squadra a Verona ed ha finito con un gruppo letteralmente capovolto. E’ riuscito a mantenere gli equilibri e addirittura a salvarsi con qualche domenica di anticipo e sicuramente il merito, oltre che ovviamente di Sogliano che è stato bravo, va a lui”.

Anche la Fiorentina ha affidato la squadra ad un allenatore emergente come Palladino. Come vede i viola?

“Un altro… figliolo per me. Tutti ragazzi che mi lasciano grandi ricordi, questo mi fa rattristare perché significa che sono invecchiato (ride, n.d.r.). L’ho avuto anche lui a Genova, sotto la guida di Gasperini, è un ragazzo che ha fatto bene e onestamente non mi aspettavo una affermazione così importante da parte sua. Però l’ho visto migliorare ogni anno e lui è un ragazzo ponderato. L’ho detto anche in un’altra occasione: penso che la sua maturazione tecnica, al al di là delle capacità, sia dovuta anche al fatto di aver lavorato a Monza con un maestro come Galliani”.

E lei? Ha già voglia di tornare in campo?

“Sono in attesa di ritornare, è normale che io abbia voglia perché l’anno scorso ho vissuto, dopo tanti anni che faccio questo mestiere, la più bella stagione della mia carriera. Con la squadra più giovane del campionato, che è stata macchiata da questa retrocessione immeritata. Per un punto siamo retrocessi, ma non meritavamo assolutamente questo verdetto, perché la squadra ha espresso un bel gioco ed ha fatto 43 punti. Però il calcio riserva di queste situazioni e sarà difficile cancellarla, perché ho avuto dei ragazzi splendidi con i quali ho potuto lavorare”.

Daniele Najjar

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