De Rossi e la Roma dei mancini

In casa Rom ieri c’è stato l’esordio in amichevole per Artem Dovbyk. Il centravanti ucraino, capocannoniere della Liga nella passata stagione, è il secondo grande colpo dei giallorossi per l’attacco. Dopo Soulé, uomo di fantasia e dribbling che De Rossi ha fortemente voluto per la fascia destra, ecco il bomber. Dovbyk arriva dal Girona dopo una sola stagione, ma che stagione: 24 gol e 8 assist.

Tuttavia, c’è un particolare di non poco conto da osservare nelle scelte di mercato dei giallorossi. Come Dybala e come Soulé, anche Dovbyk è un mancino naturale. Una scelta molto particolare per la Roma che dovrà quindi fare i conti con una peculiarità che spesso regala perle di assoluto rilievo. Ma se aggregati in unico sistema rischiano di creare anche delle importanti difficoltà dal punto di vista tecnico.

A De Rossi l’onere di fare rendere il tridente della Roma

Daniele De Rossi che i nuovi innesti della Roma li ha scelti, avrà certamente fatto le sue valutazioni. E, numeri alla mano, i tre “tenori” dell’attacco giallorosso una volta trovata l’intesa, saranno parecchio pericolosi. Di certo c’è da dire che la Roma, con questi investimenti, sta provando a percorrere la strada tracciata nel recente passato. Dybala giocherà a supporto di Dovbyk, attaccante con caratteristiche fisiche non diverse da Lukaku e mancino come il belga. E vicino a loro (per la reale disposizione poi si vedrà…) un autentico fantasista come Soulé. L’ex Juventus, pur non avendo grande feeling col gol (se non da piazzato), nella stagione appena conclusa col Frosinone è stato in cima a diverse graduatorie di rendimento nell’ultimo quarto di campo.

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