Nel bel mezzo del torneo olimpico di Parigi, una leggenda del tennis americano riapre una polemica che coinvolge Novak Djokovic
È una stagione tennistica senza tregua quella che tutti gli appassionati, nonché gli stessi protagonisti in campo, stanno vivendo da inizio anno. Dopo la veloce accoppiata Roland Garros – Wimbledon (coi due eventi ravvicinati ed anticipati sul calendario per poi lasciar spazio al torneo olimpico) le attenzioni di tutto il mondo si sono spostate su quegli stessi campi del Roland Garros che poche settimane prima avevano ospitato il celebre Major francese.
Nel tempio che è stato per ben 14 volte regno incontrastato di Rafael Nadal – lo spagnolo ci ha provato anche quest’anno, ma è stato eliminato al primo turno dal futuro finalista Sascha Zverev – un altro campionissimo, Novak Djokovic, ha dovuto dolorosamente ritirarsi proprio dopo aver compiuto una grande impresa.
La lesione al menisco del ginocchio destro rimediata nel match di ottavi di finale contro Francisco Cerundolo non ha consentito al serbo di proseguire nel suo sogno di incamerare il 25esimo Major di una carriera leggendaria. Operatosi pochi giorni dopo il suo ritiro, il nativo di Belgrado ha recuperato a tempo di record per Wimbledon.
Sui campi dell’All England Club, l’ex numero uno del mondo si è spinto fino all’ultimo atto. Quando però la freschezza e il talento di Carlos Alcaraz lo hanno riportato sulla terra. Vittoria netta in tre set per il fenomeno iberico, e addio ad un nuovo trionfo ai Championships.
Commentando l’andamento della sfida, Djokovic aveva candidamente dichiarato: “Sento che in uno scontro con il miglior giocatore del mondo in questo momento, io non sono a quel livello. Per avere davvero la possibilità di battere questi ragazzi nelle fasi finali del Grande Slam o alle Olimpiadi, credo che dovrò giocare molto meglio. Ci lavorerò. È qualcosa che non ho mai sperimentato prima nella mia vita”. Parole sincere, che tuttavia non hanno convinto una vecchia leggenda del tennis americano. Che a distanza di qualche settimana ha lanciato la sua personale frecciatina al fuoriclasse slavo.
Carattere irascibile, sempre incline alla polemica ma grande talento naturale e garra da vendere, Jimmy Connors ha segnato un’epoca nel tennis americano degli anni ’70 e ’80. Numero uno del mondo nonché vincitore di ben 8 prove del Grande Slam, ‘Jimbo’ – questo il suo soprannome – ha voluto dire la sua sulle affermazioni post Wimbledon di Djokovic.
“Io non avrei mai ammesso ciò che ha detto Nole. Penso che direi che farei di tutto per cercare di restare lì e competere con loro. Ed essere il più bravo possibile per eguagliarli, invece di dire che non sono al loro livello“, ha esordito come riportato da ‘FanPage’.
“A volte parliamo della fiducia e dell’aspetto mentale, e contro un Sinner o un Alcaraz, dire di non essere al loro livello, forse è psicologia inversa. La sta buttando lì, come a dire ‘allora se vinco con loro, sono sovrumano!'”, ha sentenziato Connors che quindi ha sostanzialmente ‘smascherato’ le strategie dello stesso Nole.
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