I Giochi Olimpici di Parigi 2024 sono sempre più le Olimpiadi della discordia. Esplode un nuovo caso: presi in giro dall’organizzazione
I Giochi Olimpici di Parigi 2024 avrebbero dovuto celebrare la ‘grandeur‘ dei nostri cugini d’Oltralpe. Invece, tra ‘inciampi’ di varia natura, a monopolizzare le prime pagine dei quotidiani e le home page dei siti non sono le imprese degli atleti, alcune delle quali leggendarie come i 4 ori consecutivi nei 1.500 metri stile libero della nuotatrice statunitense Katie Ledecky e la medaglia d’oro del cinese Pan Zhanle nei 100 metri stile libero con annesso uno stratosferico record del mondo che ha abbassato di 4 decimi il precedente limite, stabilito dallo stesso fenomeno cinese lo scorso febbraio.
Le polemiche, infatti, sono all’ordine del giorno tanto da fare da colonna sonora alla rassegna a cinque cerchi. Non si è ancora spenta l’eco dell’incontro di boxe tra Angela Carini e l’algerina Imane Khelif, con la boxeuse italiana che ha gettato la spugna dopo 46″, dopo un potente jab sferratole dalla magrebina che, come ha confessato, le ha fatto “troppo male”, che esplode un nuovo caso.
Questa volta a finire sul banco degli imputati è addirittura la macchina organizzativa dei Giochi parigini dal momento che si sarebbe fatta beffe degli atleti. A Parigi 2024 continua a tenere banco la travagliata prova del triathlon che è stata riprogrammata a causa dell’inquinamento delle acque della Senna dove si è svolta. L’atleta spagnola Anna Godoy, classificatasi diciassettesima nel triathlon olimpico, ha puntato il dito contro l’organizzazione per non aver fatto ripetere la partenza.
“Penso che la Federazione Internazionale ci abbia presi un po’ in giro. C’è stata una falsa partenza e non stata ripetuta. Succede in ogni gara quando si verifica un falso start e non può essere che ciò danneggi quelle legali. Hanno avuto otto anni per preparare i Giochi e ogni anno la situazione peggiora “, ha tuonato la triatleta ai microfoni di Radio Marca.
Comunque, a dispetto del caos alla partenza, Anna Godoy si è detta “molto contenta” del suo risultato a Parigi visto che non ha portato a termine la prova ai Giochi di Tokyo 2020. “Sono molto felice perché non potevo finire come a Tokyo ed era chiaro che qui dovevo arrivare al traguardo”, ha confessato la triatleta a ‘EFE’.
Tuttavia, Anna Godoy non nasconde le proprie perplessità sullo svolgimento della prova di nuoto alla luce dei problemi di balneabilità della Senna anche perché quest’ultimi erano notori: “Si sapeva da molti anni che il triathlon si sarebbe svolto nella Senna. È impossibile capire cosa sia successo e perché sia stato proposto un duathlon“, l’amaro commento della triatleta.
L'annuncio sul futuro di Jannik Sinner è arrivato chiaro e tondo: ecco cosa può accadere…
Questa sera negli studi di Sportitalia, ospite di ‘Aspettando il weekend’, c’era l’ex giocatore di…
La marmellata in testa alla classifica torna alla grande dopo la pausa, ed è bene…
Domani torna in campo la Serie A dopo la terza ed ultima sosta sosta di…
“Attaccare tutti insieme e difendere tutti insieme. È un obbligo, non un’opzione”. Chiaro e categorico,…
La Nazionale femminile conquista la "Billie Jean King Cup" ma i tifosi di tennis di…