Continua a far discutere la decisione di Jannik Sinner. Il verdetto autorevole delle ultime ore ha chiuso la questione
Come noto, la mancata partecipazione di Jannik Sinner alle Olimpiadi di Parigi ha scatenato grandi polemiche tra appassionati ed addetti ai lavori. Tanto da diventare addirittura un “caso nazionale” con pareri provenienti anche da chi, solitamente, non si occupa di tennis.
“Scarso attaccamento alla maglia azzurra”, “tenuta fisica mediocre”, “ha dato forfait per stare con la sua fidanzata (la tennista Anna Kalinskaya, ndr)”: sono solo alcune delle critiche/accuse mosse al giovane campione azzurro per la rinuncia ai Giochi in scena in terra transalpina.
La verità è che Sinner ha contratto una tonsillite che lo ha costretto per diversi giorni a letto con la febbre. Impensabile partire per Parigi in certe condizioni, come prontamente spiegato dal capitano della selezione azzurra Filippo Volandri. “Jannik si è allenato su terra per una settimana, avevamo programmato tre giorni di allenamenti sullo Chatrier, test veri, con giocatori importanti. Alle 7 di martedì mi ha chiamato Vagnozzi per dirmi che aveva la febbre, abbiamo rinviato al giorno dopo e poi al giorno dopo ancora. Dispiace per lui, perché ci teneva”, ha detto l’ex tennista livornese ai microfoni di SuperTennis, facendo luce sulla vicenda.
Forfait Sinner alle Olimpiadi, il caso è chiuso
Nonostante il chiarimento, tuttavia, le critiche nei confronti del numero uno del mondo sono proseguite. In molti, infatti, ritengono ancora che dietro il forfait di Jannik vi siano altre ragioni lontane dalla versione ufficiale.
Teoria abbastanza strampalata è che ha generato la reazione di chi – come Sinner – ha giocato a tennis, conosce gli imprevisti della vita di un atleta e si è sentito in dovere di spezzare una lancia nei confronti dell’azzurro. Tra questi, ad esempio, abbiamo le campionesse slam Francesca Schiavone e Flavia Pennetta.
“Il tennis è uno sport che richiede tanto impegno e dedizione, siamo in campo praticamente ogni settimana e le critiche sono sempre più facili da fare rispetto a ciò che realmente succede“, ha sottolineato Schiavone al Corriere dello Sport. “Per lui poi è diverso dagli altri, se viene qui è per puntare a una medaglia, non viene giusto per venire”, ha aggiunto.
Pensiero totalmente condiviso da Pennetta, la quale ha affermato: “Sono d’accordo, è stato sfortunato ma se lui non sente di essere in condizione, è giusto che non partecipi”. Insomma, parole chiare da parte di due giocatrici che hanno sempre onorato la maglia azzurra con grande attaccamento. Caso chiuso, adesso è tempo di pensare al futuro. E a proposito di futuro, Sinner è già a Montreal, dove la prossima settimana difenderà il titolo conquistato lo scorso anno.