Scandalo assurdo alle Olimpiadi: “Non hanno un piano B”

Parigi 2024: L’organizzazione delle Olimpiadi sotto attacco per la mancanza di alternative. Dalla Spagna giungono accuse pesantissime

L’inquinamento è una piaga moderna che affligge numerose metropoli, e Parigi purtroppo non è esente. La Senna, il fiume iconico che attraversa la capitale francese, è un esempio lampante di come l’inquinamento possa compromettere anche gli eventi internazionali di grande importanza. Negli ultimi anni, il livello di contaminazione del fiume è aumentato significativamente, con conseguenze devastanti.

bufera sulle olimpiadi e la loro organizzazione
Uno scandalo assurdo travolge le Olimpiadi e la loro organizzazione (foto LaPresse) Sportitalia.it

In queste ore il portale informativo iberico ‘MARCA’ ha parlato con Roberto Cejuela, l’allenatore di Sánchez Mantecón, in merito al problema dell’inquinamento della Senna e l’adattamento dei triatleti spagnoli. L’evento di triathlon ai Giochi Olimpici di Parigi era diventato nei giorni scorsi un vero e proprio rompicapo per l’organizzazione, i Paesi partecipanti, gli spettatori e, ovviamente, i triatleti.

La situazione non potrebbe essere più grave: le acque della Senna avevano persino portato al secondo rinvio della gara. Una situazione che ha creato non poca frustrazione e nervosismo tra le delegazioni e gli atleti prima del successivo via libera.

Inquinamento: un problema che affligge la Senna e sconvolge la preparazione degli atleti

Roberto Cejuela, uno dei massimi esperti nella preparazione di triatleti a livello mondiale, aveva espresso il suo immarcescibile sconcerto per l’assenza di un piano alternativo. “Noi abbiamo uno sport molto esposto ai cambiamenti ambientali e ci adeguiamo, – riporta ‘MARCA’ – ma è strano e non si capisce come mai l’organizzazione non abbia un piano B. Non ha senso. Penso che chi è in acque libere vada nuotare nel canale, ma nel Triathlon era nella Senna o niente”.

Scandalo Senna alle Olimpiadi
Scandalo Senna alle Olimpiadi: mancava il piano B (foto Ansa) Sportitalia.it

“È chiaro che non è l’ideale, ma noi abbiamo una squadra di guerrieri e loro si adatteranno a qualunque cosa ci sia”, aveva peraltro detto in merito alla preparazione degli stessi atleti che hanno dovuto attendere lungamente prima di poter gareggiare.

Al netto di svolgimento ed esito finale delle gare a far storcere il naso nei giorni scorsi è stata l’organizzazione intera dell’evento. L’assenza di un piano B per una manifestazione di tale portata è un errore grave e incomprensibile. Le Olimpiadi sono l’evento sportivo più importante al mondo, e la mancanza di un’alternativa per situazioni come questa dimostra una scarsa previsione e preparazione da parte degli organizzatori. L’inquinamento non è un fenomeno nuovo e, dato il crescente deterioramento delle condizioni ambientali globali, è imperativo avere piani di emergenza solidi e ben definiti.

La situazione del triathlon alle Olimpiadi di Parigi 2024 dunque non è solamente un problema sportivo, ma anche un segnale d’allarme sullo stato dell’ambiente e sull’importanza di una pianificazione adeguata. Parigi, con la sua Senna inquinata, rappresenta un esempio di come l’inquinamento possa impattare negativamente su eventi di rilevanza mondiale, sottolineando l’urgenza di adottare misure concrete per preservare l’ambiente e garantire la riuscita delle competizioni sportive.

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