Pavlovic, pregi e difetti del nuovo difensore del Milan

Stahinja Pavlovic, difensore classe 2001, è un nuovo giocatore del Milan. Dopo esser cresciuto nel vivaio del Partizan Belgrado, è stato acquistato a 19 anni dal Monaco, dove non è riuscito a imporsi. Il club l’ha ceduto dunque prima al Bruges, poi al Basilea e dunque al Salisburgo. Ecco, proprio in Austria la Red Bull azzecca l’investimento: 7 milioni di euro, acquisizione a titolo definitivo. E lui non tradisce le aspettative.

194 centimetri di altezza, centrale ruvido e fisicamente dominante, che fa dell’aggressività il suo punto cardine nello sviluppo del gioco difensivo. Marcatura serrata della punta avversaria, i duelli molto spesso sono vinti da lui. E’ un combattente, pronto a tutto pur di conquistare il pallone. Ma non solo. In costruzione può essere funzionale al gioco di Fonseca (che ha, nei suoi precetti, la costruzione dal basso). Mancino educato nella propensione al gioco offensivo, può anche giocare come terzino destro, ma questa è ritenuta, molto spesso, un’opzione secondaria.

L’81.1% di precisione passaggi nell’ultimo anno certifica la possibilità di vederlo all’opera nelle vesti di regista aggiunto. Tanta aggressività, che molto spesso lo fa finire nel mirino degli arbitri. Insomma, i tifosi rossoneri sono assai curiosi di vederlo all’opera.

Gestione cookie