LE VARIANTI DI POKER MENO CONOSCIUTE

Cominciamo dall’Irish Poker che è una via di mezzo tra il TH e l’Omaha. In realtà è molto simile al Crazy Pineapple, dal quale differisce solo per il numero delle carte iniziali: quattro anziché tre. Nella fase preflop si gioca esattamente come nell’Omaha, cioè usando tutte e quattro le carte. Stessa cosa al flop ma, una volta terminato il round di puntate, i giocatori rimasti in azione ne devono scartare due. Al turn e al river l’azione passa in modalità Texas Hold’em, ovvero il punto può essere chiuso usando entrambe le hole cards rimaste, oppure una o anche nessuna. Esiste anche una variante che sceglie la modalità dell’Omaha anche al turn e al river, ma è molto meno diffusa.

Il bello dell’Irish Poker è che aumenta le chance di partecipare alla mano grazie alle 4 carte iniziali, come avviene nell’Omaha. Poi, quando l’azione si sposta sul board, il gioco diventa più simile al TH e quindi meno “volatile” rispetto all’Omaha. Tecnicamente parlando, si inizia con la hand selection tipica dell’Omaha ma dal flop in poi la strategia è quella del Texas Hold’em. Da provare, eventualmente anche nella variante goliardica chiamata drinking game le cui regole sono disponibili qui

Fatelo però soltanto se c’è lo “spirito” giusto!

L’Irish Poker, per quanto non sia un gioco “mainstream”, ha tuttora un buon seguito soprattutto nei Paesi anglofoni. Se invece preferite varianti decisamente più di nicchia, ecco una serie di giochi decisamente più astrusi.

Partiamo dall’Anaconda, dove ciascun giocatore riceve sette carte private. Dopo aver analizzato la mano a caccia della miglior combinazione di poker a cinque carte, i giocatori devono liberarsi di tre carte passandole al giocatore alla loro sinistra. Segue un giro di puntate. I player devono poi liberarsi di due carte, stavolta passandole al giocatore alla loro destra. Poi c’è un altro giro di puntate, prima di passare un’ultima carta di nuovo al giocatore alla loro sinistra. Un terzo e ultimo giro di puntate precede l’eventuale showdown. Chi, tra i superstiti, ha la miglior mano di poker a cinque carte vince il piatto.

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