Quante volte, in questi ultimi due anni, Dusan Vlahovic ha dovuto rincorrere il pallone? Tante, forse troppe. Per il centravanti serbo classe 2000 Thiago Motta ha un piano molto chiaro: fargli toccare tante volte il pallone, metterlo al centro dell’attenzione e soprattutto del gioco bianconero. Sviluppo rapido e consistente, una traccia effettiva per avere spazio per colpire.
Meno corse a vuoto, più funzionalità per lo sviluppo juventino. D’altronde per essere maggiormente pericoloso, Vlahovic deve avere il pallone tra i piedi. E poi gettarsi in area di rigore: Motta sta studiando un piano per renderlo pericolosissimo, alzandogli così le possibilità di segnare. Nonostante una prima amichevole negativa, contro il Norimberga, il serbo vuole farsi trovare pronto all’appuntamento della nuova stagione. Il punto cardine dello sviluppo offensivo.
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