La Juventus continua a lavorare per colmare il gap con l’Inter e ripartire nel nuovo ciclo targato Thiago Motta. Una delle scelte forti fatte dal tecnico insieme al ds Giuntoli è stata quella di puntare su Di Gregorio in porta, salutando un giocatore importante nello spogliatoio come Szczęsny.
Quando un club come quello bianconero fa una scelta così, la prima domanda che ci si fa è: il giocatore è pronto a prendersi la responsabilità di difendere i pali di un club così prestigioso? Nel caso di Di Gregorio, viene da pensare che in pochi possano essere pronti ed affamati quanto lui.
Questo perché Di Gregorio ha saputo fare scelte lungimiranti e non banali nel proprio percorso, facendosi guidare dalla volontà di crescere sì, ma nel modo giusto e soprattutto con i tempi giusti. Ha saputo aspettare, senza perdersi strada facendo, come invece successo a tanti giovani promettenti negli scorsi anni sul panorama italiano. Lui stesso ha dichiarato: “Dopo che mi ha chiamato la Juve non ho più pensato ad altre soluzioni. Ho dato la mia parola e l’ho mantenuta. Il lavoro e la costanza mi hanno portato a essere qui. Qui la storia parla in generale, ma anche per i portieri. La mia ambizione è lasciare qualcosa come hanno fatto tutti i grandi portieri che sono stati alla Juve. Forse come struttura fisica posso assomigliare a Peruzzi”.
Lo stesso agente del giocatore, Carlo Alberto Belloni, parlando a Sportitalia qualche mese fa aveva raccontato sul suo conto: “Secondo me è diventato più maturo in certi momenti della partita, sulle scelte da prendere: lui a volte era troppo istintivo, ora gestisce meglio l’impulsività. Anche nel gestire l’attenzione dei media è stato bravo, mantenendo i piedi per terra, ma con consapevolezza. Perché vincendo il premio come miglior portiere della Serie A si rende conto di essere forte, pur mantenendo tutta l’umiltà che lo ha sempre contraddistinto. Ora è pronto per fare un salto in avanti passando ad un club più importante. Tutto secondo i piani”. I piani, appunto: quello che hanno messo in piedi Di Gregorio e le persone intorno a lui scegliendo di puntare sul cavallo giusto, il Monza.