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ESCLUSIVA SI Schelotto: “Pronto a ripartire, anche in D. Vi parlo di Carboni, Soulé e Castro”

Ezequiel Schelotto, non lascia: raddoppia. “35 anni non sono niente” – ci dice subito lui rispondendo alla chiamata: El Galgo, dopo l’esperienza in Serie D al Barletta non ha alcuna intenzione di pensare a cosa farà dopo, perché il suo presente deve essere ancora immerso nel calcio giocato.

Come stai e come stai passando questa estate da svincolato?

“Mi sento bene e convivo sempre con il pensiero di non volermi fermare mai. E’ una mia caratteristica, è sempre stato così per me. Sono un ragazzo che va sempre a mille all’ora, che si allena sempre. Poi mi sto godendo un po’ la mia famiglia qua in Argentina, con mia moglie e mia figlia. Sono due mesi e mezzo che sto aspettando un’opportunità per ritrovare di nuovo l’allegria di essere di nuovo in campo con una squadra, di respirare l’aria di uno spogliatoio, con i compagni, con i tifosi. Sono sempre lì, aspettando la mia chance di ritornare”.

Hai voglia di rimetterti in gioco dopo l’ultima esperienza?

“Certo, io sono uno che dà sempre il 100%, senza trattenere mai dentro pensieri negativi. Le cose a Barletta sono andate bene, poi a Natale le cose sono cambiate, l’allenatore è andato via insieme a tanti compagni di squadra. Il ritorno non è andato in modo positivo magari, ma io mi rimetto sempre in gioco. Non arrivo da nessuna parte portando il curriculum, ma solo il mio lavoro, con molta umiltà. L’Italia è la mia casa e vorrei giocare ancora qui da voi”.

Dopo il Barletta saresti disposto a rimanere ancora in D?

“Non mi è mai interessata la categoria. Il Barletta aveva un progetto serio, importante, con un presidente serio. E le cose all’inizio sono andate in modo molto positivo, stavamo lottando per i primi posti, quella era l’idea. Abbiamo fatto una grande squadra, con un allenatore importante come Ciro Ginestra, cui voglio tanto bene. Così mi son detto: “Vado e gioco. Io ho giocato in Champions, in Nazionale, in Serie A, in Premier League, in Portogallo allo Sporting, ho giocato la Copa Libertadores con il Racing, ma quando ho dovuto scegliere è stato facile decidere di tornare in Italia. Purtroppo le cose non sono andate molto bene, ma io vorrei sempre andare in una squadra che mi presenti un progetto vincente, che mi possa permettere di dare anche il mio contributo”.

Che ne pensi di Valentin Carboni? Ti dispiace vada in Francia?

Conosco il padre di Valentin perché ha giocato con me a Catania e lui, come tutti sanno, ha tre figli che giocano a calcio. Valentin è un ragazzo che ha dimostrato, al di là della sua giovane età, di essere un ragazzo serio. È importante perché si è conquistato la fiducia dell’allenatore Scaloni, è un Nazionale, e oggi è sulla bocca di tutti. Se lo merita perché è giovane e davanti a sé ha un futuro importante. E’ maturato tantissimo. Ovviamente lo vorrebbero tutti, sto vedendo che il Marsiglia, con un allenatore importante come De Zerbi, lo vorrebbe. Però ovviamente stiamo parlando di un ragazzo che in questo momento è dell’Inter, una delle squadre più importanti a livello europeo. Credo che la scelta la dovrà fare lui e forse avrà un peso, immagino, il fatto di poter avere più continuità e di poter sfruttare al massimo le opportunità. Perché ovviamente gli servirà anche a livello di Nazionale“.

Soulé-Dybala alla Roma: ti piacciono come coppia di fantasisti?

“Soulé ha dimostrato il suo valore l’anno scorso con il Frosinone. E’ un ragazzo che ha una prospettiva importante di crescita. Si ritrova di nuovo ex compagni come Dybala e Paredes e credo che questo sarà importantissimo, perché loro due hanno già costruito la loro carriera, lui invece deve ancora iniziarla praticamente. Arriverà in una città come Roma, che ha tifosi caldissimi, con un allenatore importante come De Rossi. Credo che Soulé abbia fatto una scelta importante anche perché lui aveva bisogno di continuità. La Roma se lo può godere per tantissimi anni perché abbiamo visto l’anno scorso che lui ha quel carattere, quella cattiveria e quella tecnica per risolvere le partite anche con una giocata. Si parlerà di lui per tanti anni”.

Santi Castro è arrivato a gennaio dal tuo Velez: quanti gol può fare al Bologna?

Io a Santi gli voglio bene perché qua nel Vélez tutti gliene vogliamo. Lui parla sempre bene di dov’è cresciuto, non si dimentica da dov’è partito. Io mi auguro che lui possa avere ancora più opportunità rispetto all’anno scorso perché sta dimostrando il suo valore in questo ritiro pre-campionato, dove si sta facendo vedere di essere un giocatore importante per la rosa del Bologna. I rossoblu poi giocheranno le coppe, dunque penso che vedremo Castro con molta continuità in campo se continua su questa strada. Può fare la differenza e mi auguro che possa fare ovviamente molti gol”.

Daniele Najjar

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