Dopo le vittorie a Kitzbuhel e Gstaad, c’è un’altra buona notizia per Berrettini che si ritrova in una situazione opposta a quella di Sinner
Un’estate da protagonista assoluto per Matteo Berrettini che, finalmente, ha trovato continuità dopo l’ennesimo stop in primavera che gli ha fatto saltare i Masters di Roma e Madrid nonché il Roland Garros.
La risalita è cominciata con la finale raggiunta sull’erba di Stoccarda a metà giugno ed è proseguita a Wimbledon con il bellissimo match disputato contro Sinner al secondo turno. Sconfitto in quattro set (e con tre tie break), l’azzurro ha superato la delusione con due trionfi consecutivi nei tornei su battuta di Gstaad e Kitzbuhel, vinti battendo in finale due tennisti francesi ovvero Halys e Gaston.
Due vittorie (alle quali va aggiunta a quella di Marrakech dello scorso aprile) che hanno permesso a Berrettini di risalire nel ranking Atp. L’azzurro è in quarantesima posizione nell’ultima graduatoria pubblicata lunedì 29 luglio. In due settimane, Matteo ha recuperato ben 42 posizioni, avvicinando l’agognata top trenta che gli consentirà di essere testa di serie negli Slam. E non è finita qui.
Berrettini, svolta possibile in classifica. Sinner invece…
Berrettini ha enormi possibilità di migliorare ulteriormente il suo piazzamento. Nei tornei che seguiranno da agosto fino a fine stagione, Matteo non avrà infatti punti da difendere. Come ricorderete, lo scorso anno, Berrettini si è infortunato alla caviglia allo Us Open. Un ko cui sono seguiti ben sei mesi di stop prima del rientro in campo avvenuto lo scorso marzo al Challenger di Phoenix.
I Masters di Montreal e Cincinnati, previsti nella prima parte di agosto, lo stesso Us Open e i tornei sul cemento in autunno rappresentano, pertanto, tutte potenziali occasioni per Berrettini per incrementare il suo bottino di punti classifica anche senza arrivare, necessariamente, alle fasi finali.
Nelle dichiarazioni post vittoria a Gstaad, Matteo si è esposto sulla sua ambizione di classificarsi almeno tra i primi 32 del ranking ATP a fine anno, in modo da rientrare tra le teste di serie al prossimo Australian Open. Un obiettivo che, con lo stato di forma attuale e la citata situazione di classifica, è tutt’altro che impossibile da raggiungere.
A livello di ranking, Berrettini ha una prospettiva totalmente opposta a quella di Sinner che, al contrario del collega, inizia adesso una lunga fase in cui è chiamato a difendere l’ingente bottino di punti totalizzato lo scorso anno per conservare il primo posto nel ranking. Nel 2023, infatti, da agosto a novembre, Sinner ha vinto tre tornei (il Masters di Toronto e gli Atp di Vienna e Pechino), ha raggiunto gli ottavi allo Us Open e la finale alle Finals di Torino poi persa con Djokovic.
Quest’ultimo, peraltro, è il più “esposto” tra i primi tre della classifica. Una situazione inevitabile da campione in carica a Cincinnati, allo Us Open e al Masters di fine anno.