Arrivano parole e commenti durissimi sulla partecipazione della delegazione italiana alle Olimpiadi, soprattutto in una disciplina in particolare
La delegazione italiana presente alle Olimpiadi di Parigi 2024 ha un compito difficile e molto intrigante allo stesso tempo. Ovvero cercare di bissare, se non addirittura di superare, il record di medaglie conquistate agli ultimi giochi. A Tokyo 2020 furono ben 40 i podi raggiunti e conquistati dai nostri atleti.
Il presidente CONI Giovanni Malagò è fiducioso riguardo alla possibilità di fare ancora meglio rispetto all’ultima edizione olimpica. L’Italia è ricca di fuoriclasse e talenti assoluti in ogni settore sportivo, sia che riguardi gli sport di squadra che gli atleti individuali. Peccato però che in alcune discipline, dove storicamente gli azzurri primeggiano, stanno arrivando delusioni di vario genere.
Una in particolare sta regalando soddisfazioni minori rispetto al previsto. Stiamo parlando del mondo della scherma, disciplina per la quale l’Italia ha una tradizione incredibilmente favorevole, visto che anche nei recenti Mondiali 2023 gli azzurri si sono imposti con ben 10 medaglie conquistate come il paese più premiato e più forte nelle varie specialità su pedana.
Scherma italiana in crisi: a Parigi troppe batoste
Nella giornata di lunedì 29 luglio si sono concluse le gare olimpiche individuali di scherma, in tutte le specialità sia in ambito maschile che femminile. Tanti erano gli atleti italiani attesi sul podio, con medaglie praticamente già pronosticate da prima della partenza per Parigi. Invece i risultati hanno deluso non poco.
L’Italia ha racimolato solo due riconoscimenti finora: il bronzo di Luigi Samele nella sciabola e l’argento molto contestato (per via di un arbitraggio shock) di Filippo Macchi nel fioretto. Per il resto alcune tra le favorite, come Arianna Errigo o Alice Volpi, hanno dovuto interrompere anzitempo il proprio percorso non riuscendo così ad arrivare a medaglia.
Un momento delicato per la scherma azzurra, come confermato dal giornalista Giovanni Bruno a Tutti Convocati, in una chiacchierata piuttosto critica: “Per me è inaccettabile parlare di crisi della scherma italiana, visto che è una disciplina che ha portato più di 130 medaglie nella storia olimpica. Il ricambio generazionale c’è stato, la spada non può perdere tutti al primo turno. C’è qualcosa che non funziona. Qui siamo all’Olimpiade, devi dare più del massimo.”
Va detto, come nel caso citato di Macchi e non solo, che le direzioni arbitrali dei giudici di pedana stanno penalizzando non poco la delegazione azzurra nella scherma. Ma effettivamente serve un cambio di passo nei tornei a squadre, vista l’importanza dell’Italia in questa disciplina.