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Calcio

Juve, nessun allarme. Ecco come Conte si è preso il Napoli. Salernitana, Iervolino flop non annunciato

Il fantastico mondo dei social, alla prima amichevole della Juventus, sentenziava già #ThiagoMottaout. In un mondo dove l’informazione ha lasciato spazio allo show libero vale anche questo. Le regole estive, però, bisogna conoscerle. Il calcio di luglio e di agosto non vale. Discorso che riguarda tutti: dal Manchester City alla Giana Erminio. Squadre ancora in costruzione, ritmi bassi, nozioni tattiche tutte da acquisire. Sia nel bene che nel male. Se il Milan vince con il City non è più forte del City. Se il Lecce batte 3-0 il Werder Brema non è più forte del Werder e se la Juve perde 3-0 con il Norimberga non è più scarsa del Normiberga. Le partite estive vanno viste per alimentare la curiosità ma soprattutto per curare l’astinenza di calcio. La Juventus è un cantiere, perdere fa sempre male ma una sconfitta a luglio vale come una centomila lire trovata nel comodino della casa della nonna. Giuntoli sta ricostruendo una squadra con principi forti e Thiago Motta sta caricando il lavoro in vista del 17 agosto. Prima, non conta nulla. Ovviamente gli esuberi sono un problema. Bisogna fare cassa e sfoltire. L’ostruzionismo di alcuni calciatori non fa bene alla società. Per gli acquisti è abbastanza chiaro: arriveranno altri due top per provare a lanciare da subito la sfida scudetto all’Inter. Lasciare andare Soulè e Chiesa potrebbe apparire un azzardo ma non riteniamo Giuntoli uno sprovveduto.

Nel frattempo Antonio Conte si è preso il Napoli in uno giorno e lo sta assemblando in un mese. Era quello che serviva dopo l’annata sciagurata. Allenatore, manager, direttore e tanto altro. I calciatori lo seguono e pendono dalle sue labbra. Gli spifferi che c’erano nello spogliatoio adesso non ci sono più e la calma che si respira la si deve all’entusiasmo estivo e al fatto che finora ancora il campo non ha dato alcuna indicazione. Naturalmente quando si inizierà a fare sul serio sarà un altro cinema ma aver resettato tutto lo scorso campionato in 30 giorni è stato un miracolo che solo De Laurentiis poteva fare. Adesso c’è il lavoro, poi ci saranno i risultati. Una la conseguenza dell’altra. Conte è il leader che serviva a questa squadra e a questa società. Il mercato è in netto ritardo per colpa della non cessione di Osimhen ma bisogna darsi un tempo limite entro il quale non si potrà andare. Dalla partenza del nigeriano dipenderà mezzo mercato del Napoli. Conte è calmo ma vorrebbe che qualcosa questa settimana si sbloccasse. Siamo, ormai, ad agosto e sappiamo che è il mese che porta al via ufficiale della stagione. Il Napoli, fin qui, si è mosso bene ma tutti sappiamo che non basta. Manna, se ci sei batti un colpo.

A Salerno molti vogliono la testa di Iervolino e il primo a volere l’addio di Iervolino è Iervolino stesso. Ci facciamo tante domande su questo imprenditore/Presidente ma non riusciamo a darci una risposta. Sensata. Si è preso la Salernitana e ce l’hanno presentato come il nuovo magnate. Berlusconi scansate. Si è salvato al primo anno grazie al suicidio del Cagliari a Venezia. Ha pregato in cinese ed è ripartito facendo fuori Sabatini (unica mossa giusta nel calcio). Poi l’ha ripreso, ha sbagliato allenatori e calciatori, è retrocesso, è sparito e poi ha deciso di vendere. Tanti proclami, zero fatti. La piazza, che stupida non è, lo ha ribattezzato subito come bluff. Addio salvatore della Patria. Quanti soldi ha Iervolino? Tanti, forse tantissimi ma non lo abbiamo capito. Voleva comprare tutta la stampa italiana, voleva costruire un impero, invece si è accontentato di una castello di sabbia. Chi è davvero Iervolino? Non lo sappiamo. Non lo conosciamo. Avrà fatto sicuramente grandi cose nella sua vita imprenditoriale ma, siamo quasi sicuri, che il calcio non è il suo mondo. Ci capisce poco e ha investito sempre male. E’ scappato quando c’era da restare al timone del club. Rapporto con i tifosi pari a zero e troppi alti e bassi per poter dare continuità al progetto. Adesso è pronto alla fuga e sicuramente lo potremmo etichettare come uno dei più grandi bluff del calcio italiano degli ultimi 20 anni. Ma, alla fine di tutto, voi avete capito se Iervolino era uomo di Gravina o di Lotito? Io non ci ho capito nulla.

Michele Criscitiello

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