La rinuncia di Sinner alle Olimpiadi continua a far parlare di sé. Arrivano nuove dichiarazioni, ecco cosa ha detto un personaggio autorevole
I Giochi Olimpici di Parigi hanno ormai preso il via, ma nel mondo del tennis l’attenzione di appassionati ed addetti ai lavori continua ad essere principalmente rivolta al forfait di Jannik Sinner. Come noto, il giovane altoatesino ha dovuto rinunciare alla sua partecipazione olimpica a causa di una forte tonsillite. In molti, però, ritengono che dietro la mancata presenza dell’azzurro nella capitale francese vi sia dell’altro…
I maligni soprattutto sui social, infatti, ritengono che Sinner abbia deciso di rinunciare alle Olimpiadi perché non sufficientemente attaccato alla bandiera italiana, tema sempre ricorrente quando Jannik è costretto a saltare gli impegni con la Nazionale. Altri, invece, sono convinti che sia la love story con la tennista Anna Kalinskaya ad aver influenzato il nativo di San Candido nella sua decisione (la numero 16 al mondo ha scelto di rinunciare poiché in quanto russa avrebbe dovuto giocare tra le fila degli atleti neutrali). Insomma, se ne sono dette parecchie (e fantasiose) negli ultimi giorni.
La verità è che si erano dette le stesse cose circa un anno fa, in occasione del forfait alla fase a gironi di Coppa Davis, e che poi Sinner ha messo tutti a tacere trascinando la squadra azzurra verso uno storico trionfo sul cemento di Malaga. Altra verità è che la carriera di uno sportivo è contrassegnata da fatali imprevisti che semplicemente capitano. Lo sa bene chi prima di Jannik è stato un tennista e adesso ricopre uno degli incarichi più alti all’interno della FITP. Ci riferiamo a Pippo Volandri, commissario tecnico della selezione maschile azzurra.
“Non ho parlato con lui direttamente ma l’avvicinamento alle Olimpiadi era stato programmato correttamente“, ha detto Volandri riferendosi a Sinner ai microfoni di ‘Supertennis’. Poi l’ex giocatore livornese ci ha tenuto a fugare ogni dubbi sulle reali intenzioni dell’altoatesino: “Jannik si è allenato su terra per una settimana, avevamo programmato tre giorni di allenamenti sullo Chatrier, test veri, con giocatori importanti. Alle 7 di martedì mi ha chiamato Vagnozzi per dirmi che Jannik aveva la febbre, abbiamo rinviato al giorno dopo e poi al giorno dopo ancora”.
Alla fine il leader del ranking mondiale ha dovuto alzare bandiera bianca, ma Volandri ha preferito mostrarsi ugualmente fiducioso: “Dispiace per lui, perché ci teneva. Dispiace per noi perché la sua assenza sposta gli equilibri”. Infine ha sottolineato comunque che nonostante l’assenza del numero uno si lavora e si va avanti con l’obiettivo di portare a casa una medaglia.
La speranza di tutti è che Musetti e compagni possano davvero portarla a casa. Intanto, lo ricordiamo, è da cento anni esatti che l’Italia del tennis non sale sul podio alle Olimpiadi. L’unico ad ottenere una medaglia, infatti, fu Uberto Luigi de Morpurgo, nel 1924, proprio sul palcoscenico di Parigi.
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