Continua a far discutere l’inaspettato e doloroso forfait di Jannik Sinner alle Olimpiadi: spunta il retroscena che non ti aspetti
Qualcuno lo aveva detto, profetizzando una rinuncia che però sarebbe stata solamente legata a motivi di programmazione della stagione tennistica, e non dovuta a problemi fisici. Sta di fatto che il forfait di Jannik Sinner alle Olimpiadi di Parigi 2024 e ai relativi tornei di singolare, doppio maschile e doppio misto, ha lasciato tutti di sasso.
“Il torneo olimpico è molto complicato da prevedere, perché in mezzo al calendario tennistico una volta ogni quattro anni. Si rigioca sulla terra nel 2 su 3: si rigioca sulla terra dopo l’erba per poi chiudere in America giocando sul cemento. Sinner deve restare numero 1, per cui sono quasi sicuro che alle Olimpiadi non vada. Andare a fare le Olimpiadi potrebbe anche rovinargli la stagione”, aveva dichiarato Luca Bottazzi, ex tennista oggi opinionista e scrittore, nel corso di un’intervista rilasciata a Mowmag.com lo scorso 16 giugno, a Roland Garros concluso da una settimana.
Eppure, all’epoca della discussa dichiarazione, davvero nulla lasciava prevedere che il nativo di San Candido potesse non esserci a Parigi. I detrattori del campione già hanno gridato allo ‘scandalo’, richiamando le parole di Bottazzi. La stragrande maggioranza dei fans è invece semplicemente delusa dall’evolversi degli eventi, e dall’incredibile sfortuna che ha colpito il loro idolo.
Tra coloro che più hanno sofferto dell’annuncio con cui Sinner ha comunicato all’Italia intera di non farcela per Parigi c’è sicuramente Giovanni Malagò, il numero uno del CONI. Il dirigente romano, che proprio da Jannik si aspettava un certo bottino di medaglie dal tennis (sport mai foriero di troppe soddisfazioni a livello di kermesse a cinque cerchi) ha raccontato ai microfoni de ‘La Gazzetta dello Sport‘ la sua personalissima esperienza di conoscenza della notizia dal diretto interessato.
“È stato molto doloroso. Mi ha chiamato per darmi la notizia prima di ufficializzarla, quando l’ho saputo sono rimasto affettuosamente basito. Questa è la vita, c’è poco da dire e c’è poco da aggiungere”.
Malagò ha quindi parlato solo di una sfortunatissima circostanza, perché Jannik ha sempre sostenuto con trasporto e determinazione l’obiettivo stagionale dei giochi. “Parlando ai ragazzi prima di Mattarella, ho detto che bisogna vincere anche per chi non c’è, quindi qualcuno dovrà fare qualcosa in più”, ha concluso il numero uno del CONI.
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