“Quello che prometto è che sono sicuro al 100% che accadrà che il Milan sarà una squadra offensiva, una squadra che domina le partite, una squadra che recupera velocemente la palla. Questo è ciò che mi sento di promettere”: parole e musica di Paulo Fonseca, nuovo allenatore del Milan, che fin dal primo minuto del suo arrivo continua a ribadire quale sia la via da seguire perché questa squadra possa essere “sua”. Contro il Manchester City, nell’amichevole giocata nella notte italiana e vinta 3 a 2 dai rossoneri, qualcosa si è visto e qualcosa no, ma a prescindere da questo conta il fatto che le sue idee stiano già passando.
Fonseca e il coraggio di (ri)provarci.
Paulo Fonseca non ha timore: conosce la via che vuole seguire per arrivare al successo e continua a credere in essa, senza cercare compromessi. In Italia c’è già stato avendo sia alti che bassi: alla Roma ha imparato a conoscere sulla propria pelle cosa paghi in questo Paese e cosa invece è più rischioso da proporre. Sa anche però che il Milan 2.0 vuole quello che vuole lui: risalire certo, ma con il proprio stile. Uno stile che dovrà essere supportato da un mercato che ancora non è stato completato e che gli dovrà consegnare altri rinforzi adatti alle proprie idee.
Morata e orgoglio: i dettami.
“Prometto anche di rendere orgogliosi i nostri tifosi e credo che questo accadrà molto presto”: non solo bel gioco, Fonseca sa che il Milan ha una tifoseria da rendere fiera. E che vuole vincere. Morata è il primo segnale arrivato dal mercato, un segnale forte e chiaro. Fonseca non scende a mezze misure: i suoi dettami sono di un Milan che deve pensare e inseguire il bel gioco, un gioco dominante, dove un attaccante come il capitano della Spagna è considerato la chiave per sviluppare le idee del tecnico.