Con la rinuncia alle Olimpiadi di Parigi scatta l’allarme per Jannik Sinner: il problema è serio, c’è da preoccuparsi
Ancora una volta Jannik Sinner ha diviso l’Italia. Come accaduto in passato, in particolare tre anni fa, ai tempi dei Giochi di Tokyo sono stati in molti a criticare la sua scelta di dare forfait alle Olimpiadi anche a Parigi a causa di una tonsillite da più parti sottovalutata. Se in Giappone la rinuncia non fu comunque pesante, essendo all’epoca un giovane di belle speranze ma senza concrete possibilità di medaglia, stavolta sono in molti a esserci rimasti talmente male da aver cominciato a malignare, sospettando una sua scelta ‘strategica’. Le cose però non starebbero così, e tra i tifosi inizia a serpeggiare adesso molta preoccupazione.
Per quanto una tonsillite in piena estate possa sembrare un problema non così grave, e probabilmente anche evitabile senza quei, meritatissimi, giorni di vacanza che Jannik si è concesso dopo la delusione di Wimbledon, per portare il tennista altoatesino addirittura a rinunciare ai Giochi olimpici in cui si presentava come numero uno del seeding vuol dire che la preoccupazione per la sua salute c’è e non può essere nascosta.
D’altronde, a confermare la sua tesi in questi giorni non sono stati tanti tifosi ed ex tennisti che credono, ovviamente, nella sua buonafede, ma anche chi negli ultimi anni ha avuto modo di conoscerlo da vicino ed è probabilmente in possesso di più informazioni rispetto a quelle diffuse da Jannik nel suo ormai celeberrimo post su Instagram. Ad esempio la capitana del tennis femminile, Tathiana Garbin, intervenuta alla vigilia dei Giochi in conferenza stampa per parlare, ovviamente, delle sue ragazze, ma anche del nostro numero uno.
Garbin difende Sinner: il prolema è serio, cosa sta succedendo
Come accaduto nel 2023 a Berrettini, anche stavolta i più maligni hanno preso di mira Sinner a causa della sua vita privata e del suo recente fidanzamento con la tennista Kalinskaya, quasi che l’amore possa essere un deterrente per le sue ambizioni. Ma le cose stanno diversamente, come chiarito dalla stessa Garbin.
“Il probema di Jannik era così pesante da non potergli permettere di essere qui, ne sono certa“, ha raccontato la capitana di Fed Cup, aggiungendo: “Queste situazioni bisogna capirle. Sinner teneva moltissimo a questa competizione e credo che per arrivare a questa scelta fosse davvero al limite“.
Al di là di quei discorsi di pseudo-patriottismo costruiti ad arte da chi preferisce non ragionare con serenità (Jannik ha dimostrato più volte l’attaccamento al suo paese, basti pensare alla Davis 2023, vinta con un suo enorme contributo), è infatti naturale che per un atleta, non solo un tennista, i Giochi olimpici rappresentino uno degli obiettivi più importanti della carriera.
Se sei fortunato, puoi aspirare ad arrivare a medaglia quattro volte in carriera, prendendo in considerazione. Di queste quattro opportunità, con Tokyo e adesso Parigi, Sinner ne ha già bruciate due. E di questo sarà sicuramente consapevole. Difficile immaginare quindi che abbia scelto a cuor leggero. Lo conferma anche Garbin: “Le Olimpiadi per lui erano importanti. Poi questo è un torneo differente dagli altri, al primo turno devi già essere super in forma. E la sua intenzione era di vincere, non solo partecipare“.