Momento delicato in casa Ferrari: il grande ex mette nel mirino il top, Vasseur amareggiato per la situazione
L’ultima vittoria della Ferrari in quel di Monaco – dello scorso 26 maggio – è un ricordo lontano, quasi impalpabile. Da lì in poi in pista sono successe tantissime cose, quasi tutte negative: errori di strategia, sbavature di Leclerc e Sainz e chi ne ha più ne metta.
In tutto questo la Ferrari ha perso il proprio status di seconda forza dietro la Red Bull, lasciando questo onore alla rinnovata McLaren di Andrea Stella, capace con pochi aggiornamenti di saper migliorare una monoposto a cui nessuno dava il giusto credito all’inizio del campionato mondiale.
La Rossa invece ha sprecato le tante opportunità di migliorare il proprio aspetto aerodinamico, inciampando in numerose occasioni e dimostrando che svariate sono le lacune all’interno del proprio organigramma. Problematiche che rispetto alla concorrenza potrebbero aumentare a causa dell’arrivo, alla corte di Audi, del grande ex Mattia Binotto.
Perché l’arrivo di Binotto in Audi spaventa i tifosi della Ferrari? Il motivo è abbastanza banale: l’ex team principal, conoscendo come le sue tasche tutto il mondo legato alla Rossa, potrebbe mettere nel mirino i migliori ingegneri e convincerli con le giuste motivazioni. Tale assunto non è un’ipotesi lontana, ma un qualcosa che si sta rafforzando nelle ultime ore.
Stando alle informazioni raccolte dal ‘Corriere dello Sport’, Binotto avrebbe in mente di convincere il direttore della power unit Enrico Gualtieri, da diversi anni a Maranello. Gualtieri sarebbe stato scelto dal nuovo responsabile tecnico Audi per la sua competenza in ambito motori, ben confermata quest’anno vista la power unit di alto livello inserita nella SF24.
L’indiscrezione è da confermare, ma non sorprenderebbe molto gli osservatori, visto il momento molto difficile vissuto da tutto il comparto tecnico della scuderia modenese. Poche settimane fa ha salutato, dopo anni di lavoro, Enrico Cardile che ha accettato l’offerta di Aston Martin. Adrian Newey, ormai ex capo progettista della Red Bull, sta diventando invece sempre meno accessibile, non solo perché chiede tanto (forse troppo) a livello economico, ma anche perché intende cambiare molte cose e accentrare grande potere decisionale su di se. Un qualcosa che non va proprio giù alla Ferrari che è abituata a lavorare in tutt’altro modo (in modo corale, non individualistico).
Vedremo se anche Gualtieri lascerà Maranello. Di sicuro nel prossimo futuro i tifosi della Rossa dovranno aspettarsi altri grandi stravolgimenti.
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