Il Tour de France si è concluso con la vittoria di Tadej Pogacar, che ha dominato anche la crono conclusiva della Grande Bouclé, qualcosa dall’anno prossimo però dovrà cambiare
Il mondo del ciclismo ha trovato un nuovo eroe: Tadej Pogacar. Lo sloveno, capitano dell’Uae Team Emirates, infatti, dopo aver dominato il Giro d’Italia appena un mese fa, ha fatto doppietta portandosi a casa anche il suo terzo Tour de France. Come già successo per la corsa rosa, il quasi 26enne ha vinto sei tappe, tra cui anche la cronometro conclusiva da Montecarlo a Nizza, cosa non da poco per uno che, sulla carta, dovrebbe essere soprattutto uno scalatore.
Ecco, a proposito di questo, gli organizzatori dalla Grande Bouclé dall’anno prossimo vorrebbero cambiare un po’ di regole della corsa. In questa edizione, infatti, nelle 21 tappe in programma troppe erano pianeggianti, come ha detto lo stesso ex ciclista e ora direttore tecnico del Tour, Thierry Gouvenou, che analizzando il tutto ha anticipato che ci saranno dei cambiamenti per rendere più attrattiva e divertente la corsa, a partire dalle fughe e delle volate.
Il Tour de France cambia veste: meno tappe pianeggianti, più arrivi in volata
Nel Tour de France del 2024, infatti, ci sono state poche mezze misure sul piano del percorso. In sede di disegno del tracciato, si sono ricavate tante tappe dure, ma sono state anche numerose quelle quasi del tutto pianeggianti, con la volata di gruppo che ha dato un esito quasi scontato.
In tutto, sono state otto le frazioni che hanno visto i corridori veloci giocarsi il successo di tappa, tre vinte da Biniam Girmay, altre tre da Jasper Philipsen, una è andata a Mark Cavendish e un’altra ha fatto felice Dylan Groenewegen. Motivo per il quale gli organizzatori hanno deciso di cambiare.
“Quest’anno forse ci sono state poche tappe per gli attaccanti nel percorso. Ci siamo concentrati sulla tappa 17 e sulla 18 e in questi casi tutto è andato secondo i piani. Credo che nel futuro preferiremo avere questo tipo di frazioni”, ha detto Gouvenou a Radio Sports.
L’ex corridore francese ha aggiunto, sulla questione delle tappe pianeggianti, che sono stati “abbastanza delusi dall’andamento delle tappe per velocisti” al punto che “non credo che ne metteremo così tante nei percorsi dei prossimi anni”, ha concluso. Insomma, è un’era di cambiamenti, anche per tutto il mondo del ciclismo.