Pallone d’Oro, chi sale e chi scende: Lautaro l’outsider fra i favoriti

Si è chiusa la stagione che verrà presa in considerazione per l’assegnazione del Pallone d’Oro, che verrà consegnato il prossimo 28 ottobre a Parigi. Negli scorsi giorni da France Football sono trapelati in maniera ufficiosa i nomi di quelli che sono da considerare oggi i favoriti per la vittoria finale. 

Un po’ come successe dopo gli Europei giocati nel 2021, quando anche il nostro Jorginho aveva l’ambizione di poter dire la sua nella corsa poi vinta dal solito Leo Messi, anche in questo caso non sembra esserci un vero grande favorito per alzare il trofeo.

Qualcuno ovviamente c’è, che ha fatto più degli altri. I nomi non possono che arrivare da Madrid: i primi sono quelli di Vinicius Junior e di Jude Bellingham. Il primo ha spaccato la scorsa Champions League portandola di peso ad Ancelotti. Il problema del brasiliano è che è mancato (per squalifica) all’appuntamento dei quarti di finale, poi persi, del suo Brasile. Bellingham invece oltre ad essere stato protagonista della stessa Champions alzata dai blancos, è arrivato anche fino alla finale dell’Europeo, con il marchio della rovesciata all’ultimo minuto che aveva portato la squadra di Southgate ai quarti di finale. Nel suo caso il problema è dato dal fatto che, pur con degli acuti da campione, il suo Europeo è stato giudicato da molti sottotono.

Ecco che salgono dunque le quotazioni degli spagnoli, dominatori dell’Euro. Rodri su tutti, che oltre ad essere stato il migliore dei suoi in Germania, ha vinto la Premier League con il City. In mezzo a questi che sono da considerare i favoriti, ecco spuntare Lautaro Martinez: campionato vinto da capocannoniere della Serie A, ma anche Copa America alzata a suon di gol, 5 nel torneo negli States. Il suo neo, non da poco se si guarda i suoi rivali, è quella Champions salutata già agli ottavi, fra l’altro con un rigore calciato alle stelle contro l’Atletico Madrid. E’ ancora presto, ma la corsa sembra essere fra questi 4. Anche se c’è chi invoca il premio per chi non è mai calato di rendimento, ma in un ruolo poco premiato storicamente: Dani Carvajal, monumento ai difensori che sanno incidere nelle sorti della propria squadra.

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