Calcio

Il calendario saturo e la nuova guerra Leghe-Fifa: chi ci perde?

Nuova battaglia all’interno del mondo del calcio: le Leghe Europee e la FIFPRO Europe (che sarebbe il sindacato internazionale dei calciatori) hanno deciso di effettuare un attacco congiunto alla FIFA, portando all’attenzione della Commissione Europea la situazione dei calendari sempre più saturi di impegni. 

“Per molti anni” – si legge nel comunicato emesso ieri – “leghe e associazioni dei calciatori hanno ripetutamente esortato la Fifa a sviluppare un chiaro, trasparente ed equo processo riguardo il calendario internazionale delle partite. L’ultima richiesta formale è stata inviata prima del Congresso e del Consiglio Fifa di maggio. Purtroppo la Fifa ha costantemente rifiutato di includere le leghe nazionali e le associazioni dei calciatori nel suo processo decisionale”.

Nel comunicato poi si legge che quello della Fifa è definito come “abuso di posizione dominante”, questo perché la Fifa “svolge un doppio ruolo, sia di ente regolatore globale del calcio sia di organizzatore di competizioni. Questo determina un conflitto di interessi che, in linea con la recente giurisprudenza dei tribunali dell’Unione Europea, impone alla Fifa di esercitare le sue funzioni di regolamentazione in modo trasparente, obiettivo, non discriminatorio e proporzionato”.

Non si è fatta attendere la risposta, molto dura, da parte della stessa FIFA, che ha spiegato come “alcune leghe in Europa – esse stesse organizzatrici e regolatrici delle competizioni – agiscono con interesse commerciale, ipocrisia e senza considerazione per tutti gli altri nel mondo. A quanto pare, questi campionati preferiscono un calendario ricco di amichevoli e tournée estive, che spesso comportano lunghi viaggi in tutto il mondo. Al contrario, la FIFA deve tutelare gli interessi generali del calcio mondiale, compresa la tutela dei giocatori, ovunque e a tutti i livelli del gioco”.

Insomma, un batti e ribatti destinato a far discutere, nel quale a perderci saranno soprattutto i tifosi. E’ chiaro infatti che già nelle ultime stagioni lo spettacolo ci ha probabilmente perso, considerando che i giocatori, pur se ricoperti d’oro, non essendo macchine non possono costringersi a giocare tutte le partite per 12 mesi ininterrotti. La stagione che arriva infatti è stata impostata già in questo mercato dalle varie squadre con la consapevolezza che avrà un numero di impegni senza precedenti. Ecco che allora ognuno dovrà gestire la situazione come meglio crede, vedasi un ampio turnover in una delle manifestazioni alle quali si partecipa e magari infortuni più frequenti.

Daniele Najjar

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