A cominciare dal nuovo record di partecipanti, 10.112 contro i 10.043 dell’annata precedente, per arrivare alla quasi Cindella-story dell’amateur Jordan Griff. In mezzo ci sono la performance di Cody Daniels, al suo secondo ITM consecutivo nonostante il pesantissimo fardello di una condizione fisica terminale, e la deep run di Kristen Bicknell Foxen, 13ma per il quinto miglior piazzamento femminile di sempre nel ME WSOP nonché il più alto degli ultimi 12 anni (nel 2012 avevano fatto meglio di lei Gaelle Baumann, 10ma, e Elisabeth Hille, 11ma).
Ma nello spettacolo del torneo principale non possono mancare le grandi giocate. Ne abbiamo viste tante, qui ve ne proponiamo alcune particolarmente significative.
JESSE LONIS – CHI HA PAURA DELLA BOLLA?
L’azione si sviluppa quando i bui sono 4k/8k bb ante 8k e mancano 12 eliminazioni allo scoppio della bolla (Day4). Una fase delicata, perché chi ha una dotazione sufficiente di chips può armarsi di pazienza, aspettare che gli shortstack vengano eliminati e così andare a premio senza troppi rischi. Ma è anche un fase ideale per rubare piatti preziosi.
Jesse Lonis, già 25° nel Main Event 2023, conosce bene questa dinamica e infatti decide di tribettare da Big Blind per 98.000 chips (stack 842k) l’apertura da Hijack a 16k di Bart Lybaert (stack 805.000), seguita dal call di Asko Muratovic, quest’ultimo in posizione di SB. L’original raiser chiama, mentre Muratovic si chiama fuori.
Al flop scendono 9♠6♥10♣. Lonis c-betta 133k ma riceve un raise fino a 283.000. Per tutta risposta, lo specialista di high roller alza la posta a 450.000 chips. Il pro belga lo studia un po’ e alla fine decide di fare call. Al turn arriva un 6♣, sul quale Jesse Lonis va all-in mettendo a rischio eliminazione il suo avversario: Lybaert ci pensa 90 secondi ma alla fine annuncia il fold. A quel punto Lonis gli mostra A♣5♦, solo Asso carta alta e Lybaert conferma di aver avuto un punto.
Che bluff muscolare, Mr. Lonis!