Rischio clamoroso per Novak Djokovic, tutta colpa di Jannik Sinner e Carlos Alcaraz: cosa può succedere al campione serbo
Quale sarà il futuro di Novak Djokovic. Mai come in questo momento è difficile dirlo. Finalista a Wimbledon in questa travagliatissima stagione 2024, il serbo è attualmente ancora il numero 2 al mondo, ma si tratta di una posizione virtuale. Negli ultimi mesi il 24 volte campione Slam ha convinto pochissimo, ha giocato spesso molto male e anche a Londra è arrivato in finale più per merito di un tabellone non troppo malevolo che per una sua effettiva superiorità.
I suoi tifosi e gli appassionati di tennis in questo momento non vorranno forse ammetterlo, ma immaginare Nole ancora a lungo al top della classifica ATP, ancora all’altezza dei più forti giocatori del circuito, competitivo per i titoli più importanti, è qualcosa di più simile al sogno che non alla realtà.
Nettamente sconfitto da Alcaraz nella finale di Wimbledon e sconfitto in maniera piuttosto chiara negli ultimi incontri anche da Sinner, il fuoriclasse serbo rischia seriamente di ritrovarsi a dover competere per il ruolo di outsider in ogni grande torneo. Un passo indietro nella sua carriera che non è detto possa accettare ancora a lungo. Ne è convinto anche un ex giocatore che con Nole ha trascorso molte ore in campo, e che mette in dubbio per la prima volta la sua voglia di andare avanti nei prossimi anni.
A parlare della situazione di quello che, senza troppi dubbi, è stato il giocatore più vincente di tutti i tempi, è stato l’ex tennista croato Ivan Ljubicic. Intervenuto ai microfoni di ‘Sportklub’, l’attuale commentatore tv, ex coach di Roger Federer, ha raccontato di aver avuto un colloquio con Boris Becker in cui l’ex campione tedesco gli avrebbe rivelato una sua sensazione.
In questo momento secondo Becker, che per un breve periodo di Nole è stato anche il coach, il serbo avrebbe accettato la superiorità di Alcaraz e Sinner, cosa mai fatta in passato con campionissimi come Nadal e Federer. E questo potrebbe essere il primo passo verso quella scelta dolorosa che tutti i suoi tifosi vorrebbero rinviare il più a lungo possibile.
“Di certo alle Olimpiadi avrà grandi motivazioni, ma dopo?“, si è chiesto Ljubicic, senza troppi giri di parole. Perché se a Parigi Nole avrà la grandissima opportunità di conquistare quell’oro olimpico che ancora manca alla sua collezione (ha vinto solo un bronzo a Pechino ormai 16 anni fa), quello che accadrà dopo è per ora un mistero.
Certo, difficile (seppur non impossibile) immaginare un ritiro dal mondo del tennis così improvviso, prima di un altro grande appuntamento come gli US Open. La sensazione di chi lo conosce bene però è che, non dovessero cambiare le cose, di qui a non molte settimane potrebbero arrivare notizie non confortanti. La speranza che le cose possano andare diversamente è però ancora viva nella mente e nel cuore di ogni tifoso. Ed è giusto che sia così.
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