Chiesa e quell’esame interiore: da dove ripartire? E la Nazionale osserva

Fa un certo effetto ripensare al Federico Chiesa che nell’estate 2020 si trasferiva dalla Fiorentina alla Juventus, acclamato come forse il miglior talento che il calcio avesse da offrire in quel ruolo, in quel momento. Ancora più effetto fa ripensare con quale naturalezza aveva trasferito la sua capacità di incidere nelle partite dapprima alla Juventus e poi di lì ad un anno, nella vittoria dell’Italia all’Europeo giocato nel 2021.

Insomma, possibile che Chiesa non abbia più quella capacità? Nel calcio, si sa, la testa conta in una percentuale molto elevata sulle prestazioni dei giocatori, soprattutto in coloro che fanno dell’estro e della fantasia il loro punto di forza. Il Chiesa visto con l’ultimo Allegri e poi in Germania è troppo triste e spento per essere vero.

Bonucci dice: “Federico deve fare un esame interiore e capire cosa vuole”. L’impressione è quella: i tifosi della Juventus si augurano che quell’ultimo step lo possa completare in bianconero, ma solo lui avrà l’onere di capire se sarà in grado di farsi scivolare addosso le scorie negative di questi ultimi anni e ripartire a Torino, oppure se è più saggio farlo altrove. Dove? Che sia dalla Premier League o dalla Serie A, questo lo diranno il mercato e le offerte, eventuali: Giuntoli può accettare di venderlo, ma non di svenderlo, conoscendone il talento. Spettatrice interessata è ovviamente la Nazionale di Spalletti: mai come in questo periodo in cui si sente dire che manchino “i Totti ed i Del Piero”, servirebbe il miglior Chiesa per risollevare le sorti degli Azzurri, che ora devono riuscire a guadagnarsi il pass per il Mondiale 2026.

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