L’addio del celebre progettista alla Red Bull peserà non poco all’interno del top team: l’allarme non è da sottovalutare
Prima alla Ferrari, poi a McLaren, Mercedes e soprattutto Aston Martin. Il profilo ambitissimo di Adrian Newey è una sorta di calamita che attrae i maggiori team di F1. Da quando ha deciso di lasciare la Red Bull lo scorso maggio, il nome del progettista britannico ha imperversato nelle indiscrezioni di mercato della Formula 1 tanto quanto quello dei piloti.
Nella F1 attuale è veramente difficile trovare un altro ingegnere con un bagaglio di conoscenze enorme e consolidato come quello di Newey. Alla Ferrari farebbe davvero comodo un profilo come il suo. Non a caso il team principal del Cavallino Rampante, Frederic Vasseur, subito dopo la separazione con la Red Bull, ha tentato di trovare un accordo tecnico ed economico con Newey, finendo poi per trovarsi con le spalle al muro per le richieste del progettista.
Richieste economiche elevate e la volontà di rimanere in Gran Bretagna. Per questo Newey potrebbe optare per una Scuderia diversa dalla Ferrari. In prima fila c’è la Aston Martin con il proprietario Lawrence Stroll pronto a mettere sul piatto maggiori risorse rispetto alla concorrenza.
Newey, l’ingegnere capo della Red Bull svela tutto
Non bisogna dimenticare, tuttavia, che alla Red Bull sono rimasti particolarmente delusi dall’addio di Newey, piuttosto repentino e inaspettato. Il motivo è presto detto: l’ingegnere aveva contribuito a forgiare l’identità della scuderia in quasi vent’anni di attività. Immaginare una Red Bull senza Newey appare un esercizio complicato, così come appare difficile immaginarsi una monoposto vincente senza le sue ampie conoscenze.
Queste discussioni stanno prendendo piede proprio all’interno della scuderia campione del mondo in carica. La conferma arriva dall’ingegnere capo della Red Bull, Paul Monaghan, che ha potuto osservare Newey all’opera
Intervistato nel podcast Beyond the Grid, Monaghan si è detto abbastanza preoccupato per non avere più al suo fianco un talento come quello del suo ex collega: “Raramente mi sono trovato in disaccordo con lui, possiede una conoscenza ingegneristica che va oltre l’aerodinamica. Possiede un talento unico nel scomporre problemi complessi in parti semplici e applicare la logica per risolverli”, ha spiegato il capo ingegnere.
“Era capace di spiegare tutto il processo in modo semplice e chiaro, rendendo difficile contestarlo. Personalmente, è una grande perdita perché ho amato lavorare con lui”, conclude Monaghan con un po’ di amaro in bocca e la consapevolezza di aver imparato molto da colui che ha contribuito a far vincere alla Red Bull sette titoli mondiali, quattro con Vettel e tre (finora) con Verstappen.