Choc nel mondo del tennis, il campione parla di ritiro dopo la lotta con il tumore: dichiarazioni da brividi
Sono stati giorni molto emozionanti, quelli vissuti nelle ultime settimane dal mondo del tennis. Giorni carichi di quella sensazione di sollievo che ti prende solo dopo un grande spavento. Per un paio d’anni tutti abbiamo pensato infatti che un grande professionista fosse costretto al ritiro. Quando sembrava però impossibile non pensare al peggio, è riuscito a risollevarsi e a lottare con tutte le sue forze contro una tremendo male, riuscendo a uscirne vincitore.
Il fatto che oggi possa essere qui a raccontarci la sua esperienza, il suo calvario, la sua battaglia e il suo trionfo, è già di per sé una grande vittoria. Che poi questo suo ritorno al mondo del tennis coincida anche con un ritorno in campo, peraltro vittorioso, non fa altro che rendere ancora più prezioso un momento che tantissimi suoi fan, o semplici appassionati di tennis, difficilmente dimenticheranno.
La parabola di Reilly Opelka potrebbe diventare l’emblema più concreto di cosa possa essere la resilienza nel mondo del tennis. Assente dai campi dal torneo di Washington del 2022, l’americano ha dovuto lottare contro tutto e tutti dopo i problemi all’anca che lo hanno tormentato, anche contro un tumore, fortunatamente benigno, oltre che contro un problema al polso destro. Fortunatamente è riuscito però a superare ogni tipo di ostacolo, e ha potuto in questi giorni riassaggiare il campo, ammettendo in maniera limpida: “Non ero sicuro che sarei riuscito a tornare“.
Ex numero 17 al mondo, il gigante di St. Joseph ha vissuto negli ultimi due anni un vero calvario. Operazioni delicatissime e invasive, improvvise ricadute, momenti di estrema tensione lo hanno portato a pensare più volte che non ce l’avrebbe potuta fare, che non avrebbe potuto più giocare a tennis in maniera professionale.
Invece, grazie alla sua perseveranza, alla costanza, alla caparbietà che lo hanno sempre contraddistinto, l’americano è riuscito a emergere dalle difficoltà, ed è tornato in campo nel 250 di Newport, all’indomani di Wimbledon, usufruendo del ranking protetto. Un ritorno battezzato da vittorie importanti come quelle con Lestienne e Mannarino.
Nel suo piccolo, un vero trionfo: “Già riuscire a giocare per me significa molto. Non pensavo sarebbe successo di nuovo. Ho pensato al ritiro, ero pronto a smettere, ero consapevole di quello che mi accadeva“. Parole forti, quelle di Opelka, che non aveva mai dichiarato pubblicamente di essere pronto al ritiro, ma che nel suo lungo percorso di riabilitazione ha evidentemente vissuto momenti davvero tragici per il suo corpo e il suo fisico.
Lo ha spiegato lo stesso giocatore, ora che il peggio sembra relegato al passato: “Il tumore si è spostato, incastrandosi nell’articolazione. Non riuscivo più a muovere la gamba, all’inizio non potevo camminare. Fortunatamente ho incontrato un chirurgo fantastico“. E non è andata molto meglio con i problemi al polso, successivi all’intervento all’anca. Anche per superare questo ulteriore ostacolo ha dovuto lottare molto, ma alla fine ce l’ha fatta, riuscendo anche a ritrovare quella condizione utile per poter scendere nuovamente in campo.
Questo non vuol dire che sia pronto per tornare il protagonista assoluto del circuito che era stato prima di questi tremendi infortuni. Ma step by step Opelka sa di poter ritrovare una certa continuità, ed è quello il suo principale obiettivo al momento.
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