Se ne va un nome che ha dato tantissimo allo sport italiano, in particolare al mondo del basket: aveva soltanto 66 anni
Una lunga malattia si è portato via un ex allenatore che ha avuto il merito di scoprire innumerevoli talenti del nostro basket. Aveva 66 anni e da diverso tempo lottava contro un male che alla fine ha prevalso sulla sua voglia di vivere.
Basket azzurro in lutto per la scomparsa di un coach che ha dunque scritto pagine importanti degli ultimi trent’anni di questo sport. Ci ha lasciati, come detto, dopo un periodo molto drammatico e in cui ha lottato, supportato dalla moglie e dalle figlie, contro una malattia che ha preso poi il sopravvento.
È morto a Reggio Calabria, sua città adottiva, l’ex coach Gaetano Gebbia, un allenatore che tutti gli appassionati conoscono per aver lavorato diversi anni nel Viola Reggio Calabria e con la nazionale azzurra.
Sono ore complicate per il nostro basket a causa della scomparsa di un tecnico di alto livello oltre che di una persona conosciuta da tutti per la sua gentilezza. Gaetano Gebbia se n’è andato nei giorni scorsi nella “sua” Reggio Calabria e ha lasciato nel cuore degli appassionati di basket un’eredità immensa (sia tecnica che umana), che farà da guida a tutti coloro i quali desidereranno diventare allenatori o giocatori di pallacanestro nel prossimo futuro.
Gebbia, nato a Catania il 23 dicembre 1957, ha legato il suo nome alla Viola Reggio Calabria: nel 1983 è diventato aiuto allenatore della squadra al fianco di Gianfranco Benvenuti, Santi Puglisi, Tonino Zorzi e Carlo Recalcati. Poi, dal 1996 al 2000, ha ricoperto il ruolo di capo allenatore della società neroarancio.
L’ex allenatore dei reggini ha svolto un ruolo cruciale anche nella crescita di due grandi talenti del basket: Manuel Ginobili e Carlos Delfino, due campioni che devono parte del loro successo al fiuto di Gebbia.
Dopo aver lasciato la Viola e la Calabria, il coach catanese ha ricoperto diversi ruoli importanti, tra cui quello di responsabile tecnico del settore squadre nazionali giovanili, ed ha allenato le squadre Under 20, Under 18 ed Under 16. A lui si deve la nascita del ‘Progetto di Qualificazione Nazionale’, il cui obiettivo è quello di individuare e valorizzare i migliori talenti su tutto il territorio nazionale. Negli ultimi anni della sua vita aveva tra l’altro tenuto, presso l’Università di Catanzaro, un corso di laurea in Scienze Motorie riscuotendo molto successo tra gli studenti.
Una figura quindi a tutto tondo per il movimento sportivo nostrano che in questi giorni ha pianto la sua scomparsa.
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