La sconfitta contro Alcaraz a Wimbledon è stata una delle peggiori nella carriera di Djokovic che ora incassa un altro verdetto perentorio
Fa davvero effetto scoprire che Novak Djokovic non ha vinto nemmeno un torneo in un 2024 che, finora, ha riservato ben poche soddisfazioni al fuoriclasse serbo.
Eravamo abituati a raccontare vittorie e trionfi in serie. Quest’anno, invece, solo cocenti delusioni per il serbo. Dalla sconfitta con Sinner all’Australian Open, al ko con Nardi a Indian Wells, all’operazione al ginocchio post Roland Garros fino alla tremenda batosta subita domenica scorsa nella finale di Wimbledon al cospetto di un Alcaraz ingiocabile, per Nole è stata una prima parte di stagione quasi da incubo.
Risultati negativi cui va aggiunta anche la perdita della vetta del ranking Atp a vantaggio di Sinner che l’ha sorpassato a ridosso del Roland Garros. Poco da salvare, insomma, anche se la stagione è ancora lunga e a Nole non mancheranno certo le occasioni per rifarsi.
Molto dipenderà, ovviamente, dal suo stato di forma e da una condizione accettabile che possa permettergli di poter competere al meglio. Condizione che gli è mancata anche a Wimbledon dove Nole, pur con tutte le attenuanti del caso per l’operazione al ginocchio, è arrivato fino in fondo anche grazie a un tabellone non insormontabile.
Ne è convinto Adriano Panatta che ha parlato di Djokovic nel podcast “La Telefonata”, del quale è protagonista anche l’amico ed ex collega, Paolo Bertolucci. “Parliamoci chiaro – spiega Panatta nelle dichiarazioni riprese da ‘OAsport’ – Djokovic è arrivato in finale a Wimbledon con un tabellone agevolato. Ha affrontato Rune agli ottavi che si batte da solo. Con Musetti mi aveva illuso. In finale però si è vista una grande differenza.”
In effetti, il 6-2; 6-2; 7-6, punteggio della vittoria di Alcaraz domenica scorsa a Wimbledon, poteva avere dimensioni ben più pesanti per Djokovic che ha avuto un sussulto d’orgoglio, sotto 5-4 nel terzo set, quando ha annullato tre match point per il rivale, trascinando la sfida al tie break.
Per Panatta, la netta sconfitta subita ai Championship, proprio per le modalità con cui è arrivata, vale più di una sentenza per Djokovic. Inequivocabili, a riguardo, le parole all’ex campione del Roland Garros. “Non pensa che Djokovic batta più Sinner e Alcaraz“, questo il verdetto che Panatta ci consegna a dieci giorni dalle Olimpiadi di Parigi, un obiettivo prioritario per Nole che proverà di nuovo a conquistare una medaglia d’oro, unico trofeo che manca al suo sterminato palmares di vittorie.
Djokovic proverà a conquistarla disputando anche il torneo di doppio in coppia con Lajovic. Anche lì potrebbe trovarsi di fronte Alcaraz e Sinner, in campo rispettivamente con Rafa Nadal e Lorenzo Musetti.
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