Le prossime settimane saranno durissime per il campione altoatesino Jannik Sinner: le speranze sono ridotte al lumicino
Ora come ora è primo in entrambe le classifiche. Sia nel ranking Atp che nella Race, la graduatoria parallela che tiene conto solo dei risultati della stagione e che determina quali siano gli otto tennisti che più meritano di volare alle Finals. Jannik Sinner sa bene, però, che gli avversari gli stanno col fiato sul collo. Due in particolare e non faticherete, ne siamo certi, a capire di chi stiamo parlando.
Il riferimento è, innanzitutto, a Carlos Alcaraz, che pur avendo due Slam nel giro di poco più di un mese è terzo nella classifica mondiale. Ci sono oltre 1000 punti di scarto tra lui e il suo rivale altoatesino, ma va da sé che i prossimi tornei e la trasferta nordamericana saranno, in tal senso, determinanti. E poi c’è Novak Djokovic, un po’ più vicino all’azzurro ma non così tanto, comunque, da immaginare di poterlo sorpassare a breve.
La parte più difficile della stagione, insomma, deve ancora venire, ed è lì che Sinner dovrà dimostrare ai detrattori che non è vero, come si dice, che non è lui il vero numero 1 al mondo. La doppia vittoria dell’iberico ha inasprito le polemiche e gli haters si divertono, oggi, ad ignorare i meriti di Jannik e ad enfatizzare, di contro, i successi di Carlitos. Al giovane di Murcia va dato atto, quello è poco ma sicuro, di essere fenomenale, eppure sarebbe sbagliato pensare che il campione di Sesto Pusteria sia da meno perché, a differenza del suo rivale, ha conquistato “solo” uno Slam.
Ecco spiegato, quindi, perché da questo momento in poi Sinner dovrà guardarsi le spalle come non mai, se vorrà evitare che Nole o Alcaraz si avvicinino al punto da far scattare l’allarme.
Cosa che non sarà facile perché a breve, come noto, avranno inizio i Giochi Olimpici, che complicano, e non poco la situazione. A Parigi non ci sono punti in ballo, per cui la classifica resterà immutata a prescindere da quello che accadrà al di là delle Alpi e delle eventuali medaglie che gli atleti conquisteranno. Quanto al dopo, invece, vige l’obbligo di andarci coi piedi di piombo. Se Jannik, e con lui gli altri atleti che concorreranno in rappresentanza del proprio Paese, arriveranno in fondo alle Olimpiadi, la loro presenza in Canada potrebbe non essere così scontata.
Lì Sinner ha vinto, lo scorso anno, il suo primo Masters 1000, perciò perderebbe un gran bel bottino e prenderebbe una brutta batosta nel caso in cui, come si teme, non dovesse volare alla volta di Montreal. Rientrerà di certo, invece, a Cincinnati, che a questo punto potrebbe essere determinante in ottica ranking. Così come, naturalmente, lo saranno gli Us Open, al termine dei quali – facciamo ovviamente i dovuti scongiuri – dopo oltre quasi 3 mesi da primo della classe Jannik potrebbe non essere più il numero 1. Ma ci ha regalato talmente tante di quelle sorprese, il campione altoatesino, che non ci stupirebbe affatto se alla fine dello Slam fosse ancora seduto su quel trono.
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