Reduce dall’ottimo secondo posto finale sulla pista ‘amica’ del Sachsering, Marc Marquez ha parlato delle sue possibilità di titolo
Il Re di Germania ha abdicato. Seppur con onore, ma stavolta non ce l’ha fatta. Marc Marquez, recordman di vittorie sul circuito del Sachsering – in assoluto la pista preferita dal ‘Cabroncito’ – stavolta non ce l’ha fatta a fare 12. E sì perché lo spagnolo, prima dell’ultima corsa a bordo della sua Ducati, aveva trionfato per ben 11 edizioni consecutive, dal 2010 al 2021, sul tracciato tedesco.
Nel 2024 è invece arrivato ‘solo’ un secondo posto, frutto anche del suicidio sportivo di uno dei suoi rivali, Jorge Martìn, caduto mentre era al comando della gara. Un risultato di tutto rispetto, dicevamo, perché in ogni caso al di là della conclamata bravura del nativo di Cervera, appare evidente il divario tra la moto ufficiale guidata da Pecco Bagnaia (non a caso trionfatore nel Gp e ora nuovo leader del mondiale) e la sua.
Una differenza che, per lo meno a livello di mezzo meccanico a disposizione, sarà presumibilmente colmata nel 2025 dalla condivisione del box Ducati Factory col campione piemontese. Per ora però – e Marquez sembra averlo capito chiaramente – non c’è storia tra le due moto. La Desmosedici GP2023 non regge il passo, soprattutto in ottica campionato del mondo, con la moto di ultima evoluzione guidata dal pur sempre ottimo Pecco.
Le speranze – non l’obiettivo, visto che lo spagnolo era stato chiaro ad inizio stagione – di vincere il titolo piloti già nella stagione in corso, possono essere riposte nel cassetto. Parola di ‘Cabroncito‘, che non a caso accusa un ritardo di 56 punti dal futuro compagno di squadra.
“Ci sono due piloti, non uno, ma due, che sono costantemente più veloci di noi e stanno migliorando”, ha esordito il 31enne di Cervera parlando delle prestazioni dello stesso Bagnaia e di Jorge Martìn, il pilota di punta del Team Pramac, altra squadra satellite della galassia Ducati.
“Come posso essere in lizza per la Coppa del Mondo se mi devo salvare una domenica dopo l’altra. Devono succedere tante cose, non mi vedo in lotta per il mondiale. In questo momento sicuramente Pecco è più forte. Ha stabilità mentale e risultati, ha l’inerzia dalla sua parte“, ha proseguito.
Marc insomma già guarda al futuro, a quel 2025 che si preannuncia come la stagione della grande sfida tra lui e il già due volte iridato centauro torinese. Già ‘pupillo’ di Valentino Rossi e chiamato a ‘difendere’ la corsa di Marquez verso il nono titolo mondiale. Nove come quelli vinti dal ‘Dottore’ in carriera.
Bagnaia ha peraltro evidenziato come il pilota con più titoli mondiali in questo momento sulla griglia di partenza verrà messo accanto a lui sulla stessa moto, “ma io voglio dimostrare alla gente che vinco lo stesso”. La lotta è appena cominciata.
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