Paulo Fonseca ha il suo numero 9: è in arrivo Alvaro Morata dall’Atletico Madrid. Nella conferenza stampa di presentazione il nuovo tecnico rossonero ha più volte ribadito che aspettava al più presto il suo attaccante di riferimento, dopo la partenza di Oliver Giroud, specificando che tipo di caratteristiche avrebbe dovuto avere: l’ex Juve sembra rispondere perfettamente alla sua idea per il ruolo.
In esclusiva a SPORTITALIA è intervenuto l’ex tecnico del centravanti Alejandro Menendez, che ha allenato l’attuale capitano della Spagna Campione d’Europa quando militava nel Real Madrid Castilla, la seconda squadra dei blancos.
Fonseca ha detto che al Milan serve un attaccante che sappia giocare anche quando non ci sono gli spazi negli ultimi 30 metri. Morata è perfetto in tal senso?
“In linea di principio penso di sì. Morata si muove molto bene sia in avanti, negli spazi che concede la difesa che alle spalle di essa. Una delle sue migliori qualità è il senso di mobilità che ha senza palla tra i piedi, che sarà esaltato dalle qualità dei suoi compagni Leao e Pulisic”.
Come si spiega le critiche che hai ricevuto in Spagna nelle ultime settimane? Sono dovute al fatto che non segni tanti gol quanto altri attaccanti top?
“Forse l’intermittenza che ha avuto quest’anno nella stagione lo ha segnato molto, quei momenti specifici e molto decisivi. Il compito dell’attaccante non è solo segnare gol. Negli Europei ha fatto un grande lavoro per la squadra e questo tipo di prestazioni personalmente credo che lo ha penalizzato nel non segnare più gol. Che poi è ciò che apprezzano di più i tifosi”.
Quando giocava nel Real Madrid Castilla, cosa le piaceva di lui? C’era invece qualcosa di migliorabile allora?
“In quel periodo calcisticamente era diverso dagli altri per quel modo di vedere il gioco e di eseguirlo. Per come attaccava quegli spazi di cui abbiamo parlato prima. Era già chiaro che sarebbe andato lontano nel calcio professionistico. Gli mancava maturità, puntava solo sull’ambizione individuale e questo comporta un processo. Il mio compito era infatti che tutti raggiungessero l’obiettivo attraverso quel processo”.
Pensa che si troverà bene con giocatori come Leao e Pulisic?
“In linea di principio si completano molto bene, sono giocatori di alta qualità. La scorsa stagione si sono comportati molto bene, hanno fatto un ottimo lavoro. Loro sono dei veri specialisti nel loro ruolo, Pulisic è più versatile e con un 9 come Morata credo che l’attacco del Milan sarà migliore, più efficace”.
Parlando di categorie, pensa che Morata appartenga al gruppo subito sotto ai migliori in assoluto come Haaland, ma sopra a tutti gli altri?
“Nel calcio, come in altri campi, ci sono veri geni contro i quali non si può competere per il loro talento innato, e poi ci sono stelle che si distinguono nella loro professione, come è il caso di Morata, che rientra nell’élite del calcio”.
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