Schumacher, le ultime indiscrezioni sul ricatto alla famiglia dell’ex pilota sono raccapriccianti: possedevano un archivio abnorme
Yilmaz e Daniel. Sono questi i nomi di due delle tre persone che sono state tratte in arresto, lo scorso 19 giugno, dalle autorità tedesche. Hanno rispettivamente 53 e 30 anni e sono padre e figlio. Insieme, si sarebbero macchiati di un reato i cui dettagli, per ovvie ragioni, hanno fatto il giro del mondo. Sono loro le persone che avrebbero ricattato la famiglia di Michael Schumacher e chiesto loro 15 milioni di euro in cambio della non divulgazione di alcune foto private che ritrarrebbero il pilota dopo l’incidente sugli sci a Meribel.
Secondo le ricostruzioni, il mandante sarebbe stato tale Markus F., ex viceconsole tedesco in Egitto. Avrebbe avuto come complici i due uomini di cui sopra e, così come era stato ipotizzato già in prima battuta, era molto vicino alla famiglia dell’ex ferrarista. Ha lavorato per loro, infatti, per ben cinque anni, in qualità di addetto alla sicurezza, ragion per cui aveva contatti diretti con la moglie e con i figli del campione, oltre che con il sette volte campione del mondo.
Nelle scorse ore, tuttavia, sono emersi altri dettagli, alcuni dei quali parecchio inquietanti. Approfittando della sua mansione in casa Schumacher, Markus F. avrebbe avuto tutto il tempo per raccogliere una mole impressionante di materiale riguardante, per l’appunto, le condizioni di salute dell’indimenticabile re della Formula 1.
Ricatto Schumacher, 1500 file e 2 hard disk per minacciare Corinna
Le autorità hanno riferito che avrebbe raccolto qualcosa come 1500 file, tra documenti, foto, cartelle cliniche, video e perfino liste di farmaci che il pilota avrebbe assunto dal giorno dell’incidente a qualche mese fa.
Forte del bottino raccolto e dei suoi due hard disk, l’uomo avrebbe perciò iniziato a ricattare la moglie di Michael, minacciando Corinna e i suoi figli di diffondere il materiale in questione sul dark web, qualora la donna non gli avesse corrisposto i 15 milioni che pretendeva.
Il suo piano, tuttavia, è stato sventato prima che accadesse l’irreparabile. Secondo i dettagli rivelati dalla ‘Bild’, le autorità lo avrebbero intercettato e arrestato nella sua abitazione, a Wulfrath. Sarebbe invece stato rilasciato, nel frattempo, il più giovane dei tre malviventi, Daniel, su cui penderebbe la “sola” accusa di favoreggiamento. Si ritiene che non abbia avuto un ruolo attivo nella vicenda, a differenza del padre Yilmaz, che per spaventare la famiglia Schumacher avrebbe personalmente inviato a Corinna alcuni dei file in possesso della banda. Mossa, questa, tesa a provare che fossero effettivamente in possesso di materiale “scottante”.