Otra vez Argentina! E che talenti in vetrina in Sudamerica

Otra vez. L’Argentina l’ha fatto ancora in una finale storica per la lunghezza, per le lacrime di Leo e l’ultimo ballo del Fideo, e per quell’half time show prerogativa del Superbowl. In questo mash up infinito di emozioni un ruolo speciale ce l’ha avuto Lautaro Martinez che all’Inter le gioca tutte mentre in nazionale è il vice Julian. Ruolo diverso, stesso risultato. Da riserva di lusso el Toro ha regalato alla Celeste y Blanca la Copa America numero 16, la seconda consecutiva. Capocannoniere con 5 gol in 220 minuti, autore della rete che ha domato ai supplementari una Colombia scintillante anche nell’epilogo e che ha messo in vetrina tanti giocatori interessanti in chiave mercato. Su tutti Richard Rios il funambolo del centrocampo della Tricolor che piace e non poco alla Fiorentina, la cui valutazione però è salita a 30 milioni di euro dopo la grande Copa giocata. Il centrocampo argentino è andato in difficoltà, alla fine ci hanno pensato Paredes e Lo Celso ad inventare la giocata decisiva. La Roma se lo tiene stretto il numero 5 albiceleste nonostante l’arrivo di Le Fèe, il secondo più volte è entrato in orbita Napoli e Fiorentina. Angelito Di Maria ai saluti commossi e trionfali ha dimostrato una volta di più di essere un giocatore meraviglioso, peccato che alla Juventus sia arrivato nella stagione più tormentata. Tormentata come la caviglia di Messi con quel pianto a dirotto che sapeva tanto di resa e malinconia anche per quell’età che inesorabile avanza. Ma Scaloni ha costruito una Seleccion di ferro, dove conta il gruppo più che l’io e che per questo farà andare avanti fino al mondiale il suo Capitàn. Chiusura sull’organizzazione americana con vista mondiale. Stadi promossi, campi bocciati, sicurezza inesistente. Il calcio non è football americano o baseball, è un’altra cosa e la tragedia scongiurata di Miami dovrebbe insegnare. El Loco Bielsa aveva ragione ancora una volta. Gli americani pensano di essere sempre i migliori, in ogni cosa, in tutti i campi, il mito dell’American Dream nasce per questo, in vista del mondiale, però, dovranno rivedere i loro piani e fare un grosso bagno di umiltà.

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