Claudio Lotito, presidente della Lazio, è tornato a parlare e lo ha fatto nell’intervista rilasciata a Il Messaggero, in cui si è soffermato su diverse tematiche.
IMMOBILE: “Ha chiesto lui di essere ceduto, come Milinkovic-Savic e Luis Alberto. Hanno capito – evidenzia il numero uno del club capitolino – che era finito il loro ciclo e bisogna accettarlo. Anche la società, nonostante l’affetto più volte dimostrato, ha compreso che fosse arrivato il momento di ricominciare con un nuovo progetto giovane e di più ampio respiro. Ma, ribadisco, non si tratta di un ridimensionamento”.
CASTELLANOS: “Ci hanno offerto tanto per il Taty, ma non lo cediamo perché ci crediamo. E pensiamo che possa finalmente sbloccarsi e dimostrare tutto il suo valore, senza il naturale peso di avere davanti chi aveva fatto la storia della Lazio”.
CESSIONE: “Vogliono costringermi a vendere la società, ma io non ci penso proprio. Non mollo”. Tra 4 giorni saranno 20 anni al timone del club biancoceleste: “Non venire in ritiro per evitare insulti e fischi? No, io ci ho sempre messo la faccia. Se stavolta non dovessi farcela a raggiungere il ritiro, sarebbe solo per i miei impegni serrati. Sto lavorando giorno e notte, davvero 24 ore su 24, per le aziende, il governo e per la Lazio”.
MERCATO: “I fatti dicono il contrario, a metà luglio siamo la società più avanti sul mercato. Ho speso quasi 50 milioni di euro per quattro giocatori perché è arrivato anche Tavares. Baroni è contento e si è complimentato anche per l’ultimo colpo dopo Tchaouna, Noslin e Dele-Bashiru. Non dico nulla, ma abbiamo sbaragliato una concorrenza foltissima sul terzino. Ha dati fisici e di corsa da fare spavento”.
GREENWOOD: “Ho offerto 25 milioni più il 50% sulla futura rivendita, più bonus e commissioni. Eppure si sono infilate diverse società per fare azioni di disturbo. Dopo la Juventus il Napoli, sembra che tutti stiano gufando. Forse sono terrorizzati dal fatto che possiamo prenderlo e vogliono far saltare tutto”.