Nel segno del Pistolero. Quando sembrava tutto compromesso, Luis Suarez chiude la sua storia con la Celeste prendendosi sulle spalle l’Uruguay e regalandogli il terzo posto in Copa America. Prima il gol in pieno recupero, poi il rigore più pesante. La notte di Charlotte rimarrà ugualmente nella storia con il suo addio.
Certo, allo scoccare del 90esimo, c’erano ancora più motivi perchè questa serata fosse iconica. Perchè il Canada ha sfiorato un piazzamento che sarebbe stato ancor più storico, giocando una partita di alto livello, con le sue riserve. Per questo esce da questa Copa America da assoluto vincitore. E comunque anche il quarto posto rimane il miglior piazzamento della storia calcistica dei Canucks. La beffa, per i padroni di casa organizzatori, che molto speravano in Team USA per un traguardo simile, è che sia avvenuto grazie a due americani. Jonathan David, nato a Brooklyn e quindi in possesso di passaporto statunitense. E Jesse Marsch, l’uomo che in pochi mesi è riuscito a dare una struttura a una nazione che di calcio non ha mai vissuto. Il 50enne cresciuto alla scuola Red Bull da Ralf Ragnick, si toglie più di una soddisfazione, sopratutto quella di oscurare addirittura un maestro come Marcelo Bielsa.
La Copa America della Celeste, trionfale fino ai quarti, va in declino negli ultimi 180 minuti . Prima la sconfitta contro la Colombia, poi la rissa sugli spalti, infine la scialba finalina. E la speranza che proprio quel momento di follia non costi carissimo agli 11 giocatori coinvolti che la prossima settimana saranno sotto giudizio della Conmebol. Il cammino al Mondiale 2026 passa soprattutto per il ricambio generazionale. Bielsa dovrà pescare dall’under 20 campione del Mondo. Anche se trovare un altro Suarez sarà pressochè impossibile.
Francesco Letizia
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