Dopo la sconfitta di Sinner a Wimbledon, infuria il dibattito nel mondo del tennis: la polemica “coinvolge” anche Federer e Nadal
Negli ultimi vent’anni, gli amanti del tennis si sono esaltati per le gesta di fuoriclasse come Rafa Nadal, Roger Federer e Novak Djokovic. Campioni assoluti che hanno elevato a vera e propria arte l’uso della racchetta e che hanno regalato sfide memorabili e meravigliosi momenti di sport. Gli appassionati italiani probabilmente nemmeno speravano che un giorno potesse esserci un italiano in grado di avvicinarsi a quei livelli.
È quello che invece sta facendo Jannik Sinner, da cinque settimane numero uno del ranking ATP e in procinto di scrivere pagine di una carriera leggendaria e già notevolissima, a 23 anni ancora da compiere. L’altoatesino ha coronato un lungo percorso con il primato e spera di mantenerlo il più a lungo possibile. Anche se a Wimbledon è arrivata una delusione cocente.
L’azzurro è stato battuto ai quarti di finale da Medvedev, che pure era riuscito a battere nei cinque precedenti scontri diretti. Una battaglia persa al quinto set e in cui Jannik è stato anche condizionato da problemi fisici. Un peccato, c’era la possibilità di arrivare fino in fondo, ma non mancheranno occasioni per riprovare a vincere a Wimbledon e scrivere un’altra pagina di storia.
Eppure, dopo il ko si sono levate diverse critiche anche ingenerose nei confronti di Sinner. Polemiche cui ha risposto a modo suo Paolo Bertolucci, ex storico azzurro di Davis e oggi apprezzato opinionista, nelle sue tradizionali colonne sulla ‘Gazzetta dello Sport’.
Bertolucci ci ha tenuto a sottolineare come non ci si debba stupire e demoralizzare più di tanto per quanto accaduto. Chiamando in causa le recenti leggende del tennis per aver “alterato” la realtà: “I Big Three hanno fornito per anni una visione dello sport distorta – ha spiegato – Hanno fatto pensare che si potesse vincere sempre e comunque, ma in realtà non è così. Per Sinner, perdere contro Medvedev che è numero 5 del mondo ed è stato numero uno, è una cosa normale“.
L’ex tennista passa poi effettivamente a criticare dal punto di vista tecnico il match di Sinner, che avrà qualcosa su cui riflettere: “E’ una sconfitta che ha una motivazione tattica. Servivano maggiori variazioni di Jannik per mettere in difficoltà Medvedev, che era molto più vicino del solito alla riga di fondo. A Wimbledon non abbiamo mai visto la versione più esplosiva di Sinner”. Riuscirà Jannik a ritrovare lo smalto dei tempi migliori per le Olimpiadi?
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