A quasi quarant’anni Lewis Hamilton continua a far registrare record: eccone uno risalente alla scorsa settimana
Lo scorso weekend, sul circuito di Silverstone, si è disputato il Gran Premio di Gran Bretagna, dodicesimo appuntamento della stagione 2024 di Formula 1. Una tappa entusiasmante e densa di emozioni, destinata ad entrare nella storia del motorsport. Il motivo? Basti pensare che a prendersi la vittoria – la 104esima in carriera – è stato Lewis Hamilton, tornato al successo dopo ben due anni e sette mesi di astinenza per un totale di 56 gare concluse senza salire sul gradino più alto del podio.
Un’attesa lunghissima per il quasi 40enne di Stevenage, che, proprio quando tutti lo davano per bollito, ha dato l’ennesima dimostrazione che il talento non va mai in naftalina e che ogni traguardo è raggiungibile se continui a crederci. Ci ha creduto, lui, dopo tante difficoltà alle prese con una Mercedes troppo poco competitiva per lottare con Max Verstappen e la Red Bull. Adesso, però, Lewis non si pone più limiti e i tifosi della Ferrari sognano in vista dell’approdo del britannico in quel di Maranello.
Hamilton da record a Silverstone, gongolano i tifosi della Ferrari
C’è da dire, inoltre, che il ritorno al successo del sette volte campione del mondo ha rappresentato un momento storico anche per un aspetto strettamente legato all’anagrafe. Vincendo a Silverstone, infatti, Hamilton è entrato a far parte della top-10 dei piloti più ‘vecchi’ a salire sul gradino più alto del podio in Formula 1.
Più precisamente, Lewis si è collocato al decimo posto di questa speciale graduatoria, facendo registrare una vittoria all’età di 39 anni e sei mesi. Meglio di lui, nell’ordine, soltanto questi nove piloti: Luigi Fagioli (53 anni e 22 giorni; GP Francia 1951), Giuseppe Farina (46 anni, nove mesi e tre giorni; GP Germania 1953), Juan Manuel Fangio (46 anni, un mese e 11 giorni; GP Germania 1957), Piero Taruffi (45 anni, sette mesi e sei giorni; GP Svizzera 1952), Jack Brabham (43 anni, 11 mesi e cinque giorni; GP Sudafrica 1970), Nigel Mansell (41 anni, tre mesi e cinque giorni; GP Australia 1994), Maurice Trintignant (40 anni, sei mesi e 18 giorni; GP Monaco 1958), Graham Hill (40 anni, tre mesi e tre giorni; GP Monaco 1969) e Clay Regazzoni (39 anni, dieci mesi e nove giorni; GP Gran Bretagna 1979).
Insomma, nonostante gli ultimi risultati in pista non si stiano rivelando positivi, la Ferrari può guardare al futuro con ottimismo e con la consapevolezza di poter contare su un Hamilton ancora in grado di fare la differenza.