La prima finalista della Copa America, trasmessa in esclusiva da Sportitalia, è l’Argentina di Leo Messi e Lautaro Martinez. L’Albiceleste attende dunque ora il verdetto dall’altra semifinale, in programma stasera fra la Colombia e l’Uruguy.
Il direttore sportivo dell’Independiente de Medellin, l’italiano Federico Spada, è intervenuto in esclusiva a SPORTITALIA per parlare dei Cafeteros.
Immagino che questa Colombia non ti abbia sorpreso, ma cosa ti è piaciuto di più fino a qui?
“Sicuramente l’aspetto fisico. Io considero la Colombia tra le migliori tre sotto questo aspetto, ma a livello mondiale. E’ una squadra fisica, di transizioni, molto forte nelle palle inattive. Per il piede di James, poi per la struttura dei difensori, Davinson, Cuesta, lo stesso Mina, o Lucumi, Cordoba. Giocatori molto forti. Sulle fasce ci sono giocatori come Munoz, Luis Diaz, nei secondi tempi entra anche Sinisterra. Davinson e Cuesta o Lucumi formano la colonna centrale. Poi ci sono Rios, Lerma e James: sicuramente è la favorita in Copa America. Forse l’Argentina lo è per il tabellone, ma la squadra migliore vista fino a qui è sicuramente la Colombia”.
La prima finalista della Copa America, trasmessa in esclusiva da Sportitalia, è l’Argentina di Leo Messi e Lautaro Martinez. L’Albiceleste attende dunque ora il verdetto dall’altra semifinale, in programma stasera fra la Colombia e l’Uruguy.
Il direttore sportivo dell’Independiente de Medellin, l’italiano Federico Spada, è intervenuto in esclusiva a SPORTITALIA per parlare dei Cafeteros.
Immagino che questa Colombia non ti abbia sorpreso, ma cosa ti è piaciuto di più fino a qui?
“Sicuramente l’aspetto fisico. Io considero la Colombia tra le migliori tre sotto questo aspetto, ma a livello mondiale. E’ una squadra fisica, di transizioni, molto forte nelle palle inattive. Per il piede di James, poi per la struttura dei difensori, Davinson, Cuesta, lo stesso Mina, o Lucumi, Cordoba. Giocatori molto forti. Sulle fasce ci sono giocatori come Munoz, Luis Diaz, nei secondi tempi entra anche Sinisterra. Davinson e Cuesta o Lucumi formano la colonna centrale. Poi ci sono Rios, Lerma e James: sicuramente è la favorita in Copa America. Forse l’Argentina lo è per il tabellone, ma la squadra migliore vista fino a qui è sicuramente la Colombia”.
Ad oggi quante possibilità ha di battere prima l’Uruguay e poi magari l’Argentina?
“Ora il cammino è difficile perché comunque Uruguay è una squadra che gioca bene, con un grande allenatore, con un rinnovo generazionale importante in atto, ma penso comunque che la Colombia sia quella messa meglio. L’Argentina sicuramente, che sia contro la Colombia o l’Uruguay, sulla carta può partire avanti, ma in questo momento la Colombia ha la possibilità di qualificarsi per la finale e poi giocarsela. Ed erano già tanti anni che non riusciva ad arrivare ad una possibile finale, quindi sicuramente il torneo è positivo per la nazionale”.
James Rodriguez in Nazionale si trasforma?
“James è sempre stato un giocatore che, un po’ come Neymar, sembra preferire la nazionale al club. Se James giocasse le partite tutto l’anno come fa in Nazionale, sarebbe un giocatore da top club in Europa. Però purtroppo non lo è, ha avuto molti infortuni negli ultimi anni e per questo gioca al San Paolo. Però di base in questo momento è uno dei primi candidati a vincere l’MVP della Copa America, come premio individuale. Speriamo possa consolidarsi anche nella semifinale e nella finale facendo giocate importanti”.
Un tuo parere su Daniel Mosquera, nuovo rinforzo del Verona?
“Daniel Mosqera è un attaccante, una prima punta che può fare anche la seconda, è molto forte fisicamente, esplosivo, è un giocatore che dà il meglio giocando con gli spazi. Negli spazi stretti fa fatica perché non è così tecnico o di qualità però ha una forza fisica impressionante”.
Che impatto che può avere in Italia?
“Lui ha fatto molto bene a Bucaramanga negli ultimi sei mesi con cui ha vinto il campionato, ma gli anni prima all’America ha fatto sempre fatica. Bucaramanga era una squadra che giocava con un baricentro molto basso e con le ripartenze, America invece è una squadra che dominava e lui faceva fatica quando già non poteva più correre, attaccare gli spazi, puntare l’uno contro uno, ha sempre fatto più fatica l’America. Quindi è un giocatore più per l’attacco agli spazi e per le transizioni che per gli spazi stretti. E’ una scommessa costata comunque 700 mila euro”.
Consigli per gli acquisti dalla Colombia?
“Secondo me i due giocatori più interessanti che ci sono in Colombia sono Oscar Perea, che ha appena firmato allo Strasburgo, classe 2005 dell’Atletico Nacional, ed il secondo è John Edwin Montaño che è nostro, del Medellin, classe 2006 che ha già varie squadre in Europa che si sono interessate a lui. Sarà sicuramente il miglior giocatore della prossima nazionale Under20”.