C’è un malcelato desiderio di vendetta che rannuvola il cielo sopra il Volksparkstadion a poche ore da Portogallo-Francia. La finale persa in casa 8 anni fa brucia ancora come una ferita non cicatrizzata sulla pelle dei francesi. Poco importa se in mezzo c’è stato un Mondiale vinto e altri 3 scontri tra le due. Ad Amburgo non si pensa neanche all’eliminazione.
“Per quanto riguarda l’assenza di Rabiot, posso solo dire che abbiamo diverse opzioni. Non ve le svelerò certo adesso, mi conoscete. Ma se avete delle informazioni precise sul Portogallo ascolto volentieri…”, ha detto Didier Deschamps in conferenza stampa. “Penso che sia sempre tra le nazionali favoriti all’inizio di ogni competizione. È una squadra con la legittima ambizione di diventare campione d’Europa. Ma ora siamo ai quarti. Nella fase a gironi, ognuno può avere la sua opinione sul fatto che un gruppo sia più morbido, un altro più duro, un altro poco meno. Ma ai quarti di finale ci arrivano tutte le migliori squadre. E quando si affrontano, ne passa una sola. Speriamo di essere noi quella squadra”
Portogallo grande favorito in ogni competizione, come sempre. Parola di Deschamps. Al di là del sentimento di vendetta della Francia verso il Portogallo c’è molto di più. E a chi riduce tutto a uno scontro epico e generazionale tra Kylian Mbappé e Cristiano Ronaldo, ci pensa Bernardo Silva a rimettere tutti in riga: “Prima di tutto, questa partita non riguarda solamente la sfida tra Mbappé e Ronaldo. Riguarda Francia e Portogallo”, ha precisato in conferenza. “Sono due giocatori incredibili, in due fasi diverse delle rispettive carriere. Cristiano è uno dei giocatori più forti di sempre, Kylian è ancora nelle prime fasi del suo percorso. Ma la cosa importante è che non si tratta dell’uno contro l’altro, ma di Portogallo e Francia”.
Contesto e sottotrame contano poco, insomma. Conta vincere, conta fare di tutto per prenotare tra poche ore un biglietto per la semifinale di Monaco.