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Tennis

Sinner non ne vuole sapere: rifiuto totale

Sinner non vuole proprio sentirne parlare: lo esclude a priori. Così il tennista azzurro ha stupito ancora una volta i tifosi e non solo

Diciamoci la verità: quando, tre anni fa, Jannik Sinner ha fatto le valigie e lasciato Bordighera e Riccardo Piatti, abbiamo pensato un po’ tutti che quella decisione non avrebbe giovato alla sua carriera. Sebbene fosse giovanissimo e per certi versi ancora inesperto, invece, l’altoatesino sapeva bene cosa faceva. Era consapevole del fatto che quella fosse la cosa più giusta da fare.

Jannik Sinner lavora con Simone Vagnozzi da due anni (AnsaFoto) – Sportitalia.it

Il coraggio lo ha premiato e il fatto che oggi sia sul tetto del mondo dimostra quanto sia stato saggio, da parte sua, non fermarsi al primo lido, ma continuare a “viaggiare” fino a trovare ciò di cui evidentemente era in cerca. Ora è in pace con se stesso e ha il team che ha sempre desiderato: ha scelto personalmente ogni singolo membro e quel battaglione è diventato, ormai, la sua seconda famiglia. Simone Vagnozzi ha perfezionato il suo gioco, Darren Cahill lo ha reso più sicuro di sé e, forse, anche un tantino più temerario.

Ora è un giocatore perfetto? Lui dice di no, convinto com’è che il suo tennis possa migliorare ulteriormente. Sarà, ma sta di fatto che l’allievo di Piatti, l’uomo che nel bene e nel male ha fatto di lui un campione, sta già viaggiando a vele spiegate verso la gloria eterna e che il meglio, con ogni probabilità, deve ancora venire.

Sinner, non se ne parla proprio: che sorpresa per Vagnozzi

Nonostante Sinner abbia già collezionato un gran numero di successi, Vagnozzi continua a meravigliarsi ogni giorno del suo talento e della sua resilienza. Lo ha detto a chiare lettere nell’intervista che ha rilasciato alla ‘Gazzetta dello Sport’ a margine di Wimbledon, contenente alcune dichiarazioni che la dicano lunga sulla personalità del suo pupillo.

Il team di Jannik Sinner al completo in occasione della vittoria agli Australian Open (AnsaFoto) – Sportitalia.it

Al tecnico marchigiano è stato chiesto, nello specifico, se il suo assistito riesca ancora a stupirlo di tanto in tanto, sebbene sia assodato che ormai si conoscano bene. La risposta dell’allenatore di Jannik è stata, in tal senso più eloquente: il suo mentore ha confessato di sorprendersi, ancora oggi, del suo “costante rifiuto della sconfitta”. Di come riesca, ogni volta, a superare ogni avversità e a tirare fuori la forza necessaria per bypassare gli ostacoli.

Ha trovato sorprendente, ha rivelato ancora, il modo in cui l’altoatesino sia riuscito ad alzare il livello per vincere anche ad Halle, dove pure si è imbattuto in dei momenti parecchi complicati. “È una grande qualità”, ha sentenziato il Vagno, come lo chiama lui. E se la grandezza di Jannik lo lascia ancora a bocca aperta, figurarsi che effetto possa fare a noi tutti.

Luigi Maria Chiappetta

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