Le parole di Jannik Sinner hanno colpito nel segno tutti i suoi tifosi e gli appassionati di tennis: ricordo molto tenero
Jannik Sinner è pronto a fare la voce grossa in uno dei tornei più attesi dell’anno, quello di Wimbledon, dove ha debuttato ieri contro il tedesco Hanfmann.
Il numero 1 al mondo, oltre che cercare di mantenere il suo piazzamento d’onore nel ranking ATP, vuole dimostrare di meritare tutto questo clamore andando a caccia del suo secondo titolo del Grande Slam, dopo gli Australian Open dominati a gennaio scorso. Il tutto con vista sulle Olimpiadi di Parigi, che inizieranno a fine luglio e vedranno Jannik come uno dei protagonisti più attesi.
Intanto Sinner si gode la fama, il successo ma anche l’apprezzamento di tutto il mondo del tennis. Difficile trovare un fuoriclasse da podio così umile e ben voluto da tutti i rivali, che hanno sempre regalato parole di stima assoluta per l’altoatesino. Un atteggiamento che nasce dal suo percorso lungo e tortuoso, fatto di grandi sacrifici e di impegno costante.
Nelle ore precedenti rispetto all’esordio arrivato ieri a Wimbledon Jannik Sinner ha rilasciato un’intervista a ‘L’Equipe’ nella quale ha ricordato e rivelato tutta la sua preparazione sportiva fin da quando era bambino. Parole emozionanti di un giovane che si è sempre sacrificato per poter arrivare dov’è oggi.
Il primo sacrificio risiedeva nell’orario mattutino nel quale doveva alzarsi per andare a scuola e cominciare le sue ricche giornate: “Mi alzavo tutti i giorni alle 5 di mattina, era tutto molto lontano. Prendevo due treni e due autobus solo per arrivare a scuola, più di due ore di viaggio di andata, la stessa cosa al ritorno”. In totale, quasi quattro ore e mezza di traversata per Sinner che ha sottolineato di non essersi mai lamentato e “non ho mai voluto smettere, faceva parte della mia educazione scolastica e gli insegnanti mi hanno sempre aiutato a conciliare studio e tennis”.
Molto abile la famiglia di Sinner a tenerlo concentrato sugli studi oltre che sul tennis: “Spesso ero assente a scuola per i tornei di tennis, facevo lezioni per corrispondenza. Ma ho sempre preso il positivo da ogni cosa, avevo buoni voti a scuola perché i miei mi hanno sempre controllato”. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: Jannik è un campionissimo con la racchetta, ma anche un ragazzo intelligente e dagli atteggiamenti umili e propositivi.
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