Altro che purgatorio. Un’agonia. Poi quel coniglio dal cilindro, quando ormai ogni speranza sembrava tramontata, la rovesciata dal predestinato a ribaltare l’Europeo dei Tre Leoni: Jude Bellingham, a riconsegnare Germania 2024 al popolo britannico. C’ha pensato il solito Harry Kane poi nei supplementari a completare un’opera disperata, spegnere i sogni della Slovacchia di Calzona che già pregustava impresa e quarti, chiudere 2-1 120 minuti estenuanti che significano ciò che più conta oltremanica: il viaggio tedesco continua, almeno fino al prossimo fine settimana. I fantasmi, l’inferno, la resurrezione: così l’Inghilterra è ancora viva.
AGONIA E RESURREZIONE
Un’agonia. L’ennesima. La quarta. A livello d’espressione un encefalogramma piattissimo. Si richiedeva qualcosa di più dopo il girone, niente da fare: zero espressione, zero principi, solo tenori, tra l’altro fuori ruolo. Lo sa bene Gareth Southgate giunto comunque vada con ogni probabilità alla fine della sua quasi decennale era da commissario tecnico della nazionale dei Tre Leoni. Solo tenori, ben poco orchestra. Anche ieri una dose di insufficienze fuori dal comune. E solo così, senza tra l’altro assaltare da squadra (cambi allo sbaraglio, scelte della disperazione, punte e mezze punte lanciate senza criterio, Eze e Saka persino a turno fluidificanti), poteva arrivare il pari: all’unica vera occasione, in mischia la rovesciata che ribalta l’Inghilterra: scene senza senso, follia collettiva, esultanze pazzesche per tutta l’isola dei Tre Leoni. Una rovesciata cinematografica, spettacolare, segno del destino di un predestinato che riscatta prestazione senza spunti e ancora una volta, non poteva esser altrimenti, diventa chi conquista le copertine più prestigiose, blasonate.
SCINTILLA?
I fantasmi, l’inferno, la resurrezione: così l’Inghilterra è ancora viva. Vediamo adesso se l’Inghilterra sarà capitalizzare il miracolo di Gelsenkirchen, calcisticamente immeritato. Vediamo se scoccherà la scintilla. D’altronde, ancora una volta il tabellone sorride a Southgate. Che sorprendentemente, seppur ormai tra stampa e sostenitori hanno tutti aperto gli occhi, sfruttando proprio sorteggi abbordabili tra Russia 2018 ed Euro 2020, resta pensate l’allenatore che ha vinto più scontri ad eliminazione diretta della storia britannica post 1966. Adesso step by step, certamente, ma per la direzione che ha preso Euro 2024, qualora non fosse finale, sarebbe fallimento. Per materiale organico a disposizione, tra quello scelto, da quello “panchinato” e soprattutto quello lasciato a casa. Sabato alle 18 c’è la Svizzera per quel quarto a Dusseldorf che sarebbe dovuto esser tricolore, e che invece dalle nostre parti rievoca solo tanta, cotanta amarezza.