Sinner lo ha ammesso candidamente. La sua scelta fa preoccupare e non poco, specie una persona che gli è sempre vicino
Qualcuno vola alle Maldive, altri preferiscono il Mar dei Caraibi, ma c’è anche chi se la spassa nella ridente Miami o sulle spiagge della California. I tennisti del circuito maggiore hanno l’imbarazzo della scelta, insomma, quando, finalmente, scocca l’ora di prenotare le vacanze. Tutti tranne Jannik Sinner che, fino a questo momento, non ha mai dovuto scegliere alcuna località: sapeva già benissimo dove andare per ritemprare il corpo e la mente.
L’azzurro torna sempre lì dove è nato e cresciuto, ovvero l’Alta Pusteria, dove trova ad attenderlo tutto ciò di cui ha bisogno per rifocillarsi dopo 10 mesi di viaggi e di fatiche. La famiglia, in primo luogo, ma anche l’aria buona e i monti. E le tute che ha lasciato a casa quando, ancora ragazzino, ha deciso di dedicare la sua vita al tennis e di rinunciare, di contro, allo sci.
Già, perché era ad esso che si dedicava quando non era ancora il campione che è oggi ed è, per questo, che non vede l’ora di rimettersi scarponi e occhialoni ogni volta che torna nella sua terra natia. Ama affrontare discese impervie ed irte di ostacoli e questo, a quanto pare, rappresenta spesso un problema di non poco conto. Un problema sul quale il suo preparatore fisico non intende sorvolare.
Sinner, un’abitudine molto “preoccupante”
Jannik ne ha parlato nell’intervista che ha rilasciato di recente all’Equipe, raccontando di quanto si senta a suo agio sugli sci, come con la racchetta in mano. Uno sport, lo sci, in cui ha acquisito grande padronanza negli anni, sulle piste mitiche della Val Pusteria che ospitano alcune delle gare della Coppa del Mondo.
Non ha paura di sfrecciare nella neve, sebbene abbia ammesso di avere un po’ allentato da quando è cresciuto. “Quando ero piccolo, ci andavo al massimo, al 110%. Ora forse ci vado al 70%”, ha rivelato al giornale francese, per poi ammettere, ridendosela, di averlo fatto per rispetto del suo preparatore. “Ha gli incubi quando sa che vado a sciare“, ha confessato Sinner, alludendo al fatto che il suo team tema, com’è giusto che sia, che possa infortunarsi quando non è sotto il loro occhio vigile.
Spericolato sì, dunque, ma non troppo. E quando non può sciare, si sfoga correndo sui go kart. Gli piace l’ebbrezza della velocità e anche l’adrenalina che le sfide in pista sono in grado di trasmettere. Nonché il fatto che garantiscano quella sana competizione che ha sempre detto piacergli da matti e che ha fatto di lui il mostro di bravura che è oggi.