Sven Goran Eriksson sta convivendo con una terribile malattia. Le ultime dichiarazioni dell’ex allenatore sono preoccupanti
Senza dubbio uno degli allenatori che ha avuto maggior successo in Italia è stato Sven Goran Eriksson. Ovvero il mister svedese che, negli anni ’80, ha debuttato in Serie A alla Roma per poi sedersi successivamente su altre panchine prestigiose come quelle di Fiorentina, Sampdoria e Lazio.
Un personaggio ricco di idee innovative e di uno stile inconfondibile, ricordato con affetto ovunque abbia allenato. Sotto la sua guida, la Lazio è riuscita nel 2000 a vincere il suo secondo Scudetto della storia ed a sollevare due trofei internazionali ovvero la Supercoppa Europea e la Coppa delle Coppe
Eriksson non allena da tempo; l’ultimo incarico risale al 2019, quando accettò la chiamata della nazionale delle Filippine. Ultimamente il suo nome è balzato nuovamente in vetta alle cronache per via della rivelazione più terribile: Eriksson è alle prese con un tumore che rischia di non lasciargli ancora molto da vivere.
Eriksson si confessa, dichiarazioni preoccupanti sulla malattia
Da quando Eriksson a gennaio scorso, tramite una intervista drammatica, ammise di avere questa malattia e di prevedere al massimo un altro anno di vita per sé stesso, è stato letteralmente abbracciato dall’affetto dall’intero mondo del calcio. Mesi fa ad Anfield Road, durante una partita di vecchie glorie, lo svedese è stato invitato come allenatore d’eccezione, ricevendo un tributo indimenticabile dallo stadio di Liverpool.
In un’altra recente intervista al The Telegraph, Eriksson ha parlato nuovamente delle sue condizioni, facendo intendere che non vi sono ormai più certezze: “Se chiedo ai medici quanto tempo mi resta, non possono rispondere. Questo mi preoccupa? Penso che sia meglio non saperlo. Alcune mattine mi sveglio sentendomi benissimo. Altre mattine no, è un problema. Ma sono ancora qui”.
Nel frattempo, l’ex tecnico della Lazio si gode questi momenti, raccogliendo l’affetto dei tanti tifosi che lo ricordano con stima: “Ho viaggiato in tutta la Svezia, sono stato in Inghilterra, in Italia e in Portogallo e ho avuto spesso le lacrime agli occhi per la gentilezza delle persone. Di solito scopri che tutti parlano bene di una persona quando sono morte. Nel mio caso ho la fortuna che lo facciamo mentre sono ancora vivo”.
Eriksson resta nell’immaginario collettivo come uno degli allenatori più vincenti di sempre. Non a caso, ad oggi, resta l’unico tecnico a vincere il ‘double‘ (ovvero campionato + coppa nazionale nello stesso anno) in tre nazioni diverse: Svezia, Italia e Portogallo.