Il colpo del Campione. Quando tutto sembra perduto, aggrapparsi al talento di Jude Bellingham è sempre una buona idea. Il classe 2003 toglie le castagne dal fuoco al 95′ con una rovesciata strepitosa che allunga una partita apparentemente agonizzante per l’Inghilterra, negli ottavi di finale degli Europei contro la Slovacchia. Al fotofinish cambia un canovaccio quasi definito: Harry Kane, a inizio supplementare, timbra il 2-1 con un’incornata magistrale, sfruttando appieno l’inerzia favorevole ai Tre Leoni, permettendo così alla truppa di Southgate di volare ai quarti di finale contro la Svizzera.
INGLESI, AVVIO SHOCK. E LA REAZIONE? La formazione di Calzona passa in vantaggio al minuto 25: lancio dalle retrovie di Vavro, bravo Strelec a metterla giù per l’inserimento di Schranz che prende il tempo a Ghuehi e col destro non lascia scampo a Pickford. L’Inghilterra non riesce a scuotersi, ma a inizio ripresa trova l’acuto con Foden, al quale viene annullata la rete del pari. Poco dopo è ancora la Slovacchia ad andare vicina al gol del raddoppio, con il guizzo di Strelec, che per poco non sorprende Pickford con un tiro da casa sua.
CAMBIA TUTTO AL FOTOFINISH. I ritmi sono bassi e si viaggia verso la zona preghiera con azioni confusionarie. Al minuto 78 Kane, perso dalla difesa slovacca a centro area, colpisce di testa mandando a lato. Poco dopo è Rice a sfiorare il pari: collo interno che sbatte sul palo a Dubravka battuto (poi Kane non riesce nella mezza rovesciata). Nei 6 minuti di recupero non accade praticamente più nulla, fino al 95′, quando una magia pura di Bellingham in rovesciata finisce all’angolino. Iniziano i supplementari e la truppa di Southgate mette a segno il vantaggio con Kane, su suggerimento di Toney. La banda di Calzona non demorde e cerca di reagire restando in partita: tiro cross di Benes con irruzione istantanea di Pekarik, che non riesce a spedire in porta a pochi passi da Pickford. Al 113′ Skriniar non arriva sul cross di Suslov, ma il fotofinish è a firma inglese. Ora i quarti contro la Svizzera, dopo aver sudato le sette camicie.