La Copa America ha una padrone e Marcelo Bielsa è il suo profeta. L’Uruguay domina in lungo e in largo anche la Bolivia, vola in testa alla classifica del Gruppo C a punteggio pieno e per la qualificazione è solo una questione formale.
Copa America, Uruguay celestiale
Ma al di là dei risultati, ciò che incanta è la qualità di gioco della Celeste e la personalità con cui Valverde e compagni affrontano ogni momento della partita. Aggiungere un Darwin Nunez finalmente devastante anche in zona gol, mescolare con la fantasia di Pelistri e il cocktail è tanto dolce quanto inimitabile. Arriveranno avversari più tosti, è vero, ma la sensazione è che ci sia tutto per la missione sedicesima, 13 anni dopo l’ultima volta. La prima storica, tanto attesa, del Professor Bielsa. Che dopo l’oro olimpico troverebbe la prima soddisfazione concreta da ct. Non che uno così ne abbia bisogno più di tanto. Nell’ultima giornata, lunedì sera, l’Uruguay affronterà i grandi delusi della notte di Copa: gli Stati Uniti di Pulisic, che ad Atlanta cadono rovinosamente 2-1 contro Panama e rischiano di compromettere definitivamente il loro sogno.
Delusione Usa
Tutta colpa della follia di Weah, che si fa sbattere fuori dopo pochi minuti, lasciando in 10 i suoi. Il resto lo fa l’organizzazione di gioco panamense. Perchè nonostante il gol incredibile di Balogan, gli uomini di CHristensen pareggiano immediatamente e trovano nella ripresa anche il meritatissimo gol della vittoria. Troppa fatica giocare con un uomo in meno contro una squadra che corre. Team USA non riparte mai e nemmeno qualche lampo del solito duo Balogun-Pulisic è sufficiente. Stati Uniti che possono speculare sul +1 di differenza reti rispetto al -1 panamense, ma con l’Uruguay bisognerà vincere o sperare nel miracolo boliviano. Non esattamente le stesse prospettive che sembravano all’orizzonte solo poche ore fa.