Scandalo Doping: il giovane talento azzurro è stato licenziato in tronco

Un nuovo scandalo doping si è scatenato nello sport italiano: i fatti sono gravi e hanno portato al licenziamento in tronco del giovane talento azzurro

Lo sport è spesso associato a valori come la resilienza, la lealtà e la voglia di superare tutti i concorrenti solo attraverso le proprie capacità fisiche e mentali, motivo per cui tutti i più giovani cercano di affacciarsi alle più belle discipline sportive o semplicemente a quella per preferiscono, già in tenera età per poi coltivare la passione negli anni.

Scandalo doping nello sport italiano
Doping, un nuovo scandalo stravolge il mondo dello sport- sportitalia.it

Da quest’atteggiamento, a volte, crescono delle vere e proprie perle, destinate a far parlare di sé per anni per i successi che ottengono in tutte le competizioni, calcistiche e non solo. A volte, però, a prendere il sopravvento sono comportamenti scorretti, illegali e quindi totalmente da condannare. È questo il caso di Andrea Piccolo, giovane ciclista italiano, che è stato licenziato in tronco dal suo team in seguito alle sue gravi azioni.

Stiamo parlando dell’ormai ex ciclista della EF Education–EasyPost, che ha risolto subito il suo contratto dopo quanto accaduto negli ultimi tempi. Infatti, il 23enne era stato beccato in aeroporto di ritorno dalla Colombia con un carico parecchio equivoco: si trattava di ormoni della crescita, sostanze che ovviamente sono ritenute dopanti, quindi proibite e illegali.

Doping, il caso di Andrea Piccolo: carico di ormoni della crescita e licenziamento in tronco

Il ragazzo ha ammesso le sue responsabilità in una conversazione privata con Jonathan Vaughters, il suo general manager: “Non voglio nemmeno nominarli, ma voglio assumermi la responsabilità di questo gesto”. Si tratta di quattro farmaci dopanti, per cui ha rovinato irrimediabilmente la sua carriera.

Bufera doping confessione shock
Andrea Piccolo durante una tappa del Giro d’Italia (LaPresse) – sportitalia.it

Di fatto, la confessione non ha margini per permettere al talento di tornare indietro: “Ho già perso tutto e ne sono consapevole. Hanno trovati e confiscati all’aeroporto. Cercherò sicuramente di risolvere questo problema perché non sono risultato positivo a nessuna sostanza”. All’inizio si sperava che si trattasse di semplici sospetti, anche perché di base Piccolo vive con la fidanzata in Colombia e lì si allena, ma la confessione ha tolto ogni dubbio.

Pareva che il team dovesse semplicemente sospendere il giovane ciclista, ma poi è arrivata la risoluzione del contratto con effetto immediato. Sicuramente è una storia che servirà da lezione a molti giovani atleti nel rischio di avvicinarsi a queste sostanze, anche solo per traffico di farmaci, ma getta un’altra ombra enorme sui rapporto tra il ciclismo e il doping, di cui non avevamo bisogno.

Impostazioni privacy