Schumacher torna (involontariamente) a far parlare di sé. E le dichiarazioni non sono passate inosservate ai fan del tedesco
91 Gran Premi vinti, per un totale di 155 piazzamenti sul podio in oltre vent’anni di carriera. Ma soprattutto 7 titoli iridati, messi in bacheca tra Benetton e Ferrari facendo registrare record difficilmente eguagliabili, tanto che alcuni ancora permangono oggi, nonostante le gare in calendario siano quasi raddoppiate. Michael Schumacher è stato – e continua ad esserlo – una delle figure più rappresentative della Formula 1. La più importante in assoluto, secondo molti.
Col passare del tempo, tuttavia, la leadership di Schumacher nella scala gerarchica virtuale del GOAT si sta via via indebolendo. Prima c’è stato Lewis Hamilton ad eguagliarlo, raggiungendo a sua volta quota sette mondiali in bacheca, aggiudicandosene uno con la McLaren e sei con la Mercedes. Poi è arrivato, più recentemente, Max Verstappen a mettere a rischio il primato del “Kaiser” tedesco.
Il nativo di Hasselt ha finora inanellato tre titoli a bordo della Red Bull e sembrerebbe indirizzato a centrare il poker nel giro di qualche mese: la graduatoria piloti, infatti, ci racconta che SuperMax ha ben 69 punti di vantaggio sul secondo classificato Lando Norris. Una distanza che lascia già presagire il quarto titolo. Questo anche perché la RB20 sfornata a Milton Keynes è velocissima (seppur meno dominante) mentre l’alfiere olandese semplicemente non sbaglia un colpo.
Proprio l’infallibilità di Verstappen ha generato tra gli appassionati di Formula 1 un aperto dibattito sulla questione dei piloti più forti nella storia. E, dopo l’ennesimo successo ottenuto da Max lo scorso weekend in Spagna, l’idea di parecchi è che ormai il figlio d’arte olandese sia entrato nel novero dei più dominanti di sempre. Qualcuno addirittura ritiene che Verstappen stia dimostrando di essere superiore alla miglior versione di Schumacher.
“Max Verstappen 2024 > Michael Schumacher 2000 e 2003. La Red Bull gli ha fornito pura velocità e ora stiamo vedendo un classico esempio di un pilota che estrae tutto dalla sua macchina“, scrive Philip West su “X”.
Le parole sui social hanno trovato il riscontro favorevole di molti seguaci della Formula 1. C’è da dire, però, che una schiera altrettanto folta di appassionati – tra cui i fan della leggenda tedesca – si è mostrata tutt’altro che convinta della bontà delle osservazioni postate dall’esperto. Probabilmente, come spesso capita in questi casi, non esiste una pura verità sulla questione GOAT, ma soltanto una serie di visioni soggettive.
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